Falque è arruolabile, ma niente rischi: perderlo ancora sarebbe un disastro per il Torino
Falque giovedì aveva svolto parte del lavoro con i compagni e ieri ha sostenuto l’intera sessione d’allenamento con la squadra, quindi, si può dire che è guarito dalla lesione di basso grado ai muscoli flessori della coscia destra che lo avevano costretto a uscire al 17esimo della partita con l’Udinese. L’assenza di Iago si è fatta sentire eccome a partire proprio dalla gara con i friulani e in seguito in quelle con Napoli e Atalanta. Con i bianconeri il Torino ha rimontato il gol di svantaggio, ma pur dominando sul piano del gioco non è andato oltre. Con gli azzurri la squadra di fatto non è pervenuta in campo, nonostante la rete su rigore realizzata da Belotti che avrebbe potuto riaprire il match. Con i nerazzurri neppure un tiro nello specchio della porta avversaria e per fortuna, nonostante questo nulla, un punto incamerato.
Perché Iago Falque è così importante per il Torino? Perché è il giocatore che in attacco incide poiché sa creare azioni pericolose per gli avversari essendo capace di dribblare, crossare, servire assist ai compagni e concludere in porta ed è l’ago della bilancia fra la fase difensiva e quella offensiva. Non proprio cose da poco. Il fatto, quindi, che sia guarito è un’ottima notizia, ma Mazzarri non deve assolutamente rischiarlo. Il giocatore ovviamente scalpita per tornare in campo ed è giusto, però, è un uomo intelligente e anche lui sa che il rischio ricaduta incombe sempre in questi casi e, nonostante il Torino abbia assoluto bisogno del suo contributo, andare in campo e poi magari dover uscire per un secondo infortunio sarebbe un vero disastro per tutti.
Se la forma di Falque è la stessa che aveva prima dell’infortunio, allora una maglia da titolare deve essere sua, ma in caso contrario i compagni dovranno cavarsela da soli, anche perché affronteranno il Chievo ultimo in classifica, per la penalizzazione di tre punti dovuta a plusvalenze fittizie, e con una difesa che in sei partite ha subito ben quindici gol. Belotti, Zaza, Edera, Damascan più Parigini, Soriano, Baselli, Berenguer e tutti gli altri contro il Chievo non dovrebbero avere problemi a fornire una prestazione degna di questo nome, a segnare e a vincere, anche se in campo non ci fosse Falque. Non è neppure immaginabile che non sia così.