Ed ora il restare al Torino dipende solo da Belotti? Non del tutto, of course

17.07.2021 07:00 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Dall'inviata a Santa Cristina Elena Rossin
Andrea Belotti
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Andrea Belotti
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Da quando circola la voce che il Torino ha offerto a Belotti il raddoppio dell’ingaggio come proposta per il rinnovo del contratto che scadrà il 30 giugno 2022 sembra che dipenda solo dal “Gallo” restare oppure andarsene. Tanto più che nei giorni scorsi il presidente Urbano Cairo aveva detto: “Vorrei che Andrea rimanesse con noi”.

Ma è doveroso riavvolgere il nastro e andare al giorno della presentazione di Ivan Juric, io scorso 8 luglio, e soppesare sia ciò che aveva detto il mister sia quello che aveva detto il presidente.L’allenatore alla domanda se Belotti fosse incedibile aveva risposto: "E' un top player, anche per il suo modo di fare calcio. L'ho detto al Gallo quando gli ho parlato, quello che si è visto negli ultimi sei mesi non era il solito giocatore. Valuterà lui, sceglierà se è il momento di cambiare o se rimanere. Se mi dice che è il mio capitano e viene per fare battaglia con me ovviamente sono contento. Ho notato un po' di saturazione e una mancanza di allegria, ma ci sta nel calcio. Vanno fatte valutazioni: vogliamo intraprendere una strada e non c'è posto per gente non contenta".
E Cairo alla domanda Quale sarà il destino di Belotti aveva detto: "Lo ha detto Juric: è un top player e ha fatto cose straordinarie al Torino, a parte, forse, nell’ultimo  periodo nel quale magari non era al suo top. E' con noi da sei anni, l’avevo preso dal Palermo nel 2015e ho sempre fortissimamente creduto in lui. Ho sempre cercato di portarlo in palma di mano quando anche facemmo quel rinnovo di contratto con clausola annessa ed era proprio perché ci tenevo molto che Belotti potesse avere, anche in una valutazione importante che noi davamo di lui, 100 milioni, un riconoscimento coram populo in Italia e all’estero notevole perché molte volte l’attenzione sui giocatori dipende molto anche dalle valutazioni. Mi ricordo che un giorno ero a Madrid, avendo un’azienda in Spagna che edita El Mundo, Marca ed Expansion, ed ero a una cena con Florentino Perez, che voleva conoscermi, e mi raccontò che stava rinnovando il contratto a Kross e gli aveva messo una clausola di un certo tipo, e io gli dissi che avevo un giocatore importante, Belotti, al quale sto rinnovando il contratto, ma lui sembrava che non lo conoscesse, il Gallo non era ancora così conosciuto, ma appena parlai della clausola da 100 milioni Perez aprì gli occhi e questo destò la sua attenzione. Con Belotti parlai della clausola e gli chiesi se avrebbe potuto pesargli e nel caso non se ne sarebbe fatto nulla, ma lui mi rispose di no, "io gioco a calcio". Poi fece un grande campionato segnando 26 gol. Vi ho detto questo per farvi capre la stima e l’affetto che ho per Belotti. Ma é un giocatore che è con noi da sei anni e ha avuto un momento in cui fu destabilizzato quando nel 2017 lo cercò il Milan, al quale non era indifferente poiché il Milan è il Milan, anche se lui era molto legato al Toro. In quella stagione non fece particolarmente bene, ma poi si riprese perché è un ragazzo serio che ha il senso del dovere. Ho un stima sconfinata in Belotti, è un ragazzo perbene, è un giocatore forte e un grande bomber. Dopodiché, secondo me, adesso è importante, in una stagione come questa in cui c’è un’aria, ma anche la volontà di fare le cose in un certo modo, lavorare con un’adesione totale a questo progetto nuovo che abbiamo cominciato con il nostro mister".

E non va assolutamente dimenticato che esiste una cifra stabilita dal Torino per la cessione di Belotti e ammonta a 35 milioni di euro, anche se sono trattabili. Venendo al nocciolo della questione se il “Gallo” decidesse di rinnovare per altre tre o quattro stagioni lo stipendio raddoppierebbe passando dagli attuali 1,8 milioni più bonus personali e di squadra a circa 4 mln a stagione, come riportato anche ieri da La Stampa. Però è risaputo che per il capitano non è solo una questione di soldi, infatti, di pari passo, ma forse anche di più lui aspira a giocare in una squadra che abbia degli obiettivi che non siano solo acciuffare la salvezza oppure galleggiare nel limbo di metà classifica ed è per questo che adesso mentre si gode le meritate vacanze dopo aver contribuito a conquistare la vittoria all’Europeo Belotti sta riflettendo sul da farsi. Di certo gli acquisti del portiere Berisha e del giovane attaccante danese Warming pur sommati alla determinazione di Juric non bastano a garantire che il Torino possa ambire almeno ai preliminari d’Europa League senza arrivarci per l’esclusione di qualche altra squadra, come avvenuto nelle due occasioni dell'era Cairo.
Servirebbero ben altri rinforzi per indirizzare la decisione del Cavalier Belotti sul rinnovo. Belotti attende e con lui i tifosi del Toro e di sicuro anche Juric, of course.