E adesso che Buongiorno non finisca per "perdersi": il Torino e Juric devono valorizzarlo

07.09.2021 10:30 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Alessandro Buongiorno
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Alessandro Buongiorno
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Alessandro Buongiorno è una promessa del calcio italiano e del Torino dove è cresciuto e prima di tutto lo è perché è un ragazzo che ha la testa per essere un calciatore e poi non gli mancano le doti tecniche di base, ma queste vanno e possono essere sviluppate ed affinate. Lo scorso anno ha già dimostrato di avere le carte in regola per la Serie A e questa stagione deve essere quella della sua consacrazione poiché ha 22 anni ed è tempo che ciò avvenga. Alessandro è rimasto al Torino, in ritiro a Santa Cristina si è allenato con grande impegno seguendo le direttive di Juric, nelle amichevoli pre-campionato è stato utilizzato da titolare con l’Obermais Merano, con il Brixen, con l’Al Fateh, mentre è subentrato a Rodriguez con il Rennes e con l’AZ Alkmaar poi  ha disputato la Coppa Italia giocando titolare per tutta la partita con la Cremonese, ma alla prima di campionato con l’Atalanta non è stato utilizzato e nella seconda gara è subentrato all’inizio del secondo tempo a Djidji, che era stato ammonito.

Juric è alle prese con l’assemblare il Torino al meglio e dargli l’impronta in modo da plasmare la squadra per ottenere risultati in prima battuta accettabili e in seconda anche qualche cosa di più. In una fase così ovviamente si affida a giocatori che fisicamente stanno bene e che possono coniugare capacità più o meno spiccate ed esperienza. La squadra nelle partite ufficiali è riuscita a prevalere sulla Cremonese, che milita in Serie B, solo ai calci di rigore, ha perso con l’Atalanta tutto sommato non demeritando e giocando male con la Fiorentina. Buongiorno quando è stato utilizzato in queste gare non ha brillato per la verità, ma in un contesto di difficoltà generale un giovane è ancor più svantaggiato e comunque non è stato tra i peggiori.

L’allenatore per la linea difensiva ha a disposizione 6 giocatori: Bremer, Buongiorno, Djidji, Izzo, Rodriguez e Zima. Bremer è il perno del reparto arretrato, ma è alle prese con il recupero da un doppio infortunio alla caviglia destra che lo sta tormentando dal pre-campionato. Izzo deve ritrovare lo smalto perso nelle ultime due annate negative. Djidji, rientrato dal prestito al Crotone, ha convinto il mister. Rodriguez ha messo in campo la sua esperienza e anche lui ha saputo imporsi. Il giovane Zima, ha 20 anni, è arrivato l’ultimo giorno di mercato dallo Slavia Praga ed è stato l’acquisto più caro della sessione di mercato estiva, il Torino lo ha pagato 5 milioni di euro a fronte dei vari Brekalo, Pjaca, Pobega e Praet che sono tutti giunti in prestito e senza obblighi di riscatto, per cui sul ceco la società ha deciso di fare un investimento con ovviamente l’intento che dia frutti.

Buongiorno ha come ruolo naturale la collocazione sul centro-sinitra della difesa a tre, stesso ruolo di Rodriguez, ma può agire anche in mezzo seppur debba crescere per diventare il perno difensivo. Izzo è utilizzabile sul centro-destra così come Zima che anche lui ipoteticamente potrebbe stare al centro seppur non sia molto rapido. Djidji può occupare sia la posizione a sinistra sia quella a destra. Bremer è un centrale, ma può essere collocato ovunque. Alessandro è quindi in competizione soprattutto con Rodriguez per un posto da titolare e al momento Juric gli preferisce il compagno. Lui dovrà sapersi imporre, ma anche l’allenatore e la società devono metterlo nella condizione di consacrarsi, sarebbe un vero peccato che finisse per essere solo una riserva in questa stagione al Torino perché alla sua età ne potrebbe condizionare la carriera e allora sarebbe stato meglio per lui essere mandato altrove per giocare con continuità poiché solo così un giovane può crescere veramente. Buongiorno è un patrimonio del Torino e in generale del calcio italiano: non deve perdersi. Per questo va valorizzato.