Di Michele il capro espiatorio

23.12.2009 08:52 di  Marina Beccuti   vedi letture
Di Michele il capro espiatorio
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© foto di Giacomo Morini

Tutti contro il capitano, la storia si ripete, la fascia al braccio al prescelto del Torino fa l'effetto contrario dei capelli di Sansone, indebolisce chi la porta. Prima è toccato a Rosina oggi a Di Michele, entrambi messi in croce come fosse "solo" colpa loro la debacle del Toro. Dai fantasisti si chiede l'invenzione vincente, ma se non sono circondati da compagni in grado di capire le loro estrosità, è dura esaltarsi, a meno che non si voglia scomodare Baggio, ma lui era il divin codino. Senza contare che in B la fantasia serve a poco, ci vuole invece molta concretezza.

Non è il caso di voler difendere a spada tratta un giocatore che è stato al di sotto delle aspettative, che guadagna un mucchio di soldi e non ha nemmeno la simpatia di chi cerca di ingraziarsi la piazza. Tuttavia dire che il male del Toro è Di Michele significa solo nascondere la testa come gli struzzi e non capire che i problemi sono altri, non è uno solo, ma una concatenazione di flussi negativi.

L'anno scorso fu messo alla gogna Rosina, che spaccava lo spogliatoio, che entrava in campo svagato e così via. Non si poteva certo dire che Rosina faceva sempre partite magistrali, ma quando se ne andò nessuno gli disse nemmeno grazie. Giovane talento dal futuro prezioso, accettò la nuova avventura in granata senza nemmeno conoscere bene la situazione. Infatti quattro anni dopo fu catapultato in Russia e addio sogni di gloria targati Torino. Ora la storia di ripete con Di Michele. Non ha senso farsi la domanda di chi è la colpa, quanto trovare la strada per rimettersi in corsa.

E speriamo che a gennaio si lasci perdere il rombo e i giocatori invece diventino undici Rambo in campo, frase che mi ha suggerito una cara tifosa granata ma che spiega cosa si aspetta la gente del Toro nel nuovo anno.