Dare continuità al gioco e ai risultati è la vera crescita
Aver battuto la Nocerina con la palla che ha frullato soprattutto nel primo tempo rientra nel minimo sindacale e non potrebbe essere diversamente perché, con tutto rispetto per i campani, se così non fosse stato, visto che il Torino giocava con l’ultima in classifica, sarebbe inutile anche solo pensare che i granata hanno come obiettivo la serie A diretta. Senza pensare alla classifica, sfalsata dalle partite non giocate a causa del mal tempo, il Torino deve continuare quello che sta facendo, iniziando con il battere la Sampdoria, soprattutto per ribadire a tutti la propria determinazione e sottolineare le proprie qualità, ma per la classifica e l’obiettivo finale sarà ancora più determinante vincere con le squadre che si trovano almeno nei primi sei posti, ovvero tutte quelle che o direttamente o tramite i playoff aspirano alla massima serie.
Negli scontri diretti il Torino ha già fatto un più che discreto bottino perché all’andata ha vinto con Varese, Verona, Pescara, pareggiato con il Sassuolo e perso con il Padova (su questa partita si vedrà cosa deciderà in merito al black out il giudice sportivo) aggiungiamo a queste anche le vittorie con Reggina e Sampdoria e il pareggio con il Brescia, formazioni che possono aspirare a un posto nei playoff, e nel girone di ritorno il pareggio con il Varese. I granata hanno dalla loro che affronteranno Sampdoria, Verona, Reggina, Sassuolo e Padova in casa e solo Brescia e Pescara in trasferta, questo è decisamente un vantaggio perché il Torino finora fra le mura amiche non ha mai perso, vincendo nove partite e pareggiandone quattro.
Imporre il proprio gioco, il ritmo della gara, eseguire i giusti movimenti sia in fase di possesso sia in quella di non possesso palla, seguire sempre l’azione per supportare a dovere il compagno che ha la sfera fra i piedi e soprattutto essere precisi sotto porta, così da andare in vantaggio per primi e poi chiudere la partita sfruttando le occasioni nell’area avversaria, è l’obiettivo per ognuna delle prossime sedici gare. Ventura ha giustamente sottolineato dopo la gara con la Nocerina che la palla ha frullato, che i giocatori divertendosi hanno vinto e la vittoria è stata motivo di divertimento, questa del mister è stata una sottile ma importante precisazione, e che si inizia a vedere davvero il suo Torino ideale, senza però dimenticare di puntualizzare che sul tre a zero c’è stato un piccolo calo di tensione, che ha subito avuto come conseguenza la rete degli avversari.
Questo Torino è indubbiamente in crescita, ma deve compiere un ulteriore salto di qualità in fase offensiva. Non è indispensabile, anche se sarebbe meglio per lui e per la squadra, che Bianchi torni ad essere il bomber delle passate stagioni, soprattutto se più giocatori vanno a segno. Finora la classifica cannonieri granata annovera: Antenucci e Bianchi a quota cinque, Sgrigna quattro, Egagua (passato al Catania) e Stevanovic tre, D’Ambrosio e Vives due, Basha, Darmian, Oduamadi, Parisi e Suciu uno. Ben dodici giocatori diversi che hanno segnato è positivo, ma non lo è altrettanto se i due che ne hanno fatti di più sono a quota cinque, incrementare il numero delle reti è fondamentale anche perché, su ventisei partite disputate, solo tre sono quelle vinte con due gol di scarto (Verona-Torino 1-3, Torino-Pescara 4-2 e Torino-Nocerina 3-1), un po’ poche ed è in questo che è doveroso migliorare in modo da dare continuità alla crescita.