Dalla paura di perdere alla voglia di vincere: così Nicola ha rivoltato i granata
Non si avrà mai la controprova, ma probabilmente il Toro di Giampaolo avrebbe perso una partita come quella di mercoledì. Uno degli esempi più simili risale allo scorso novembre: i granata trovano il 3-2 contro la Lazio all’87’, poi nel recupero subiscono l’incredibile 3-4. Accadde una settimana dopo la gara di andata contro il Sassuolo, con Belotti e compagni che anche in quel caso furono ribaltati nonostante il doppio vantaggio a pochi minuti dalla fine. Ora è un Toro diverso nella testa, un fatto già sottolineato dopo le rimonte già riuscite durante la gestione Nicola, e che adesso non solo non ha più paura di perdere, anzi ha voglia di vincere.
I segnali più importanti arrivano dalla panchina. Il nuovo allenatore ha cominciato a mettere attaccanti su attaccanti durante la ripresa della gara contro il Sassuolo: ha iniziato con Verdi all’intervallo, ha proseguito con Gojak, è arrivato fino a Zaza. Fin qui tutto normale, anche perché il Toro era sotto nel punteggio e aveva assoluto bisogno di recuperare una sfida fondamentale in chiave salvezza. E’ poi all’88’ che Nicola stupisce tutti: Mandragora ha appena fatto 2-2, per come si era messa non sarebbe stato un delitto difendere il punticino. Normale che esca Belotti, stremato dall’ennesima battaglia nonostante il rientro dal Covid da pochi giorni, ma invece di un difensore entra Bonazzoli, un’altra punta. Sirigu salva i suoi con un miracolo, poi il resto è destinato a diventare una delle poche pagine liete di una stagione che rimane deludente, con Zaza che in pieno recupero firma il sorpasso. E’ anche e soprattutto la vittoria di Nicola, che in 90 minuti ha cambiato tre moduli e che ha pensato soltanto a vincere, senza accontentarsi.
Un concetto che sta entrando bene in testa anche in chi aveva deluso nella prima parte di stagione. E, in primis, c’erano i volti nuovi dell’estate: Vojvoda, Gojak e Bonazzoli, nell’era Giampaolo avevano trovato poco spazio e spesso erano stati sommersi dalle critiche. Nicola, invece, sta riuscendo a tirare fuori il meglio anche da loro. L’attaccante ha segnato l’importantissimo 3-3 di Bergamo, il bosniaco ha aggiunto qualità alla manovra per ribaltare il Sassuolo, il kosovaro ha sostituito più che dignitosamente il titolare Singo alle prese con il Covid. Il Toro ha più armi nel proprio arco, l’ultimo da recuperare è Linetty. E Nicola ci proverà