Claudio Sala: "Padova e Pescara un test per il Toro"
Abbiamo intervistato in esclusiva Claudio Sala, vinse uno scudetto con il Torino nel 1976 e una Coppa Italia nel 1971, indossò la maglia granata dal 1969 al 1980 e poi nel 1989 allenò la prima squadra. La vittoria con il Livorno ha dimostrato che il Torino riesce a fare risultai anche quando non gioca al meglio. Ventura ha creato un buon gruppo, che ha margini di ulteriore miglioramento. Il problema del gol è comune a tutte le squadre.
Come ha visto il Torino contro il Livorno?
“Fortunatamente il risultato ha risolto ogni problema, è un Torino che forse non è più brillante come all’inizio della stagione, però è una squadra che ormai è capace di centrare il risultato anche quando non sfodera la migliore prestazione. Secondo me questo è l’anno buono e ci sono tutti i presupporti e i segnali per raggiungere l’obiettivo”.
Che differenze ha notato in questo Torino rispetto agli anni passati?
“C’è un pochino più di gruppo ed è arrivato un allenatore che è stato bravo a spostare quelle che erano le polemiche iniziali, ha costruito una buona squadra ed è ha avuto la fortuna di fare risultati all’inizio e questo ha cambiato un po’ le cose e chiaramente poi si sono visti i risultati”.
La squadra sta facendo molto bene, ma sembra sempre avere difficoltà a segnare.
“Questo è un problema un po’ di tutte le squadre, al Torino si nota quando non c’è Bianchi che garantisce venti gol all’anno e anche se non è brillante, però è un giocatore che risolve i problemi, soprattutto negli ultimi venti metri”.
Ventura parla sempre di crescita, ma dove deve avvenire questa crescita?
“Anche secondo me questa squadra può ancora crescere, anche perché l’allenatore è arrivato da poco e i giocatori si devono ancora conoscere per questo ci sono margini di ulteriore miglioramento più si andrà avanti”.
Con il Livorno si è vista la palla girare un po’ più velocemente, questo può essere un segnale di crescita?
“Sì potrebbe essere un segnale di crescita, però adesso il Torino avrà due partite molto difficili con Padova e Pescara e quindi questo sarà un test per vedere quelli che sono i miglioramenti e le qualità di questa squadra e se ci potrà anche essere un’ulteriore crescita”.
Diceva prima che questo potrà essere l’anno giusto per tornare in A, ma lo sarà perché il Torino è più forte o perché il campionato di B è più livellato?
“Quando una squadra dall’inizio del campionato è in testa vuol dire che è più forte e credo che sia l’anno giusto perché ormai il Torino può anche incappare in una giornata non positiva, ma è sempre in testa alla classifica e può fare la corsa sulla terza classificata perché le prime due vanno in A direttamente e quindi direi che ha sicuramente un buon margine di vantaggio e può creare i presupposti per gestire questo vantaggio”.