Ci vorrà un vero Toro per fermare Cavani e compagni
Sul calcio si può discutere all’infinito di tattica, strategie, caratteristiche dei giocatori, ma alla fine quello che conta veramente è segnare, solo così si vince. Il Torino ha all’attivo trentaquattro gol di cui uno è un’autorete di Sardo del Chievo, il Napoli invece cinquanta e se si pensa che il solo Cavani ne ha realizzati venti e che Hamsik senza battere un rigore ha segnato nove volte, una in più di Bianchi il bomber del Toro che ha usufruito di tre penalty, è facile profetizzare che sabato sera per Gillet e compagni di reparto sarà dura, mentre per De Sanctis e la retroguardia partenopea dovrebbe essere ordinaria amministrazione, anche perché di gol in ventinove partite ne hanno subiti ventisei ben dieci in meno dei granata.
Il Napoli si presenterà al cospetto del Torino con l’intenzione di vincere per mantenere il secondo posto in classifica e questo obbligherà la squadra di Mazzarri a essere parecchio offensiva e quindi a lasciare inevitabilmente spazi al Torino. Ventura quindi dovrà impostare la partita in modo da mettere nella giusta condizione i suoi giocatori per sfruttare quanto il Napoli concederà, starà poi ai calciatori granata essere precisi nella mira e furbi e veloci nel sorprendere l’avversario in modo da segnare. E’ lecito che i tifosi del Toro si attendano che la loro squadra non agisca in campo com’è solita fare esercitando in fase di non possesso palla con il reparto offensivo pressing sulla difesa avversaria, cambiando un po’ dalle solite abitudini il Torino potrebbe stancare meno i propri attaccanti lasciandogli maggiori energie per essere più determinati al momento del tiro in porta. Questo comporterà inevitabilmente un maggior lavoro per centrocampisti e difensori che dovranno stare attenti a non arretrare troppo il baricentro verso la propria porta in modo da non trasformare la partita in un assedio a Gillet. Certo il Torino potrebbe affidarsi, come ha già fatto innumerevoli volte, al giro palla fra i difensori attendendo che il Napoli si spinga in avanti per provare a colpirlo in contropiede, ma questa strategia non sempre ha pagato e con il potenziale offensivo di Cavani, Hamsik e Pandev, trentadue gol in tre, potrebbe rivelarsi un boomerang. Il Napoli ha il quinto attacco e la seconda difesa della serie A e il Torino il quattordicesimo e la settima, questo spiega i ventuno punti che separano le due squadre e la dice lunga sul fatto che il Torino non può lasciare nulla al caso se vuole avere la meglio sui partenopei.
Il Torino indubbiamente può accontentarsi del pareggio perché smuoverebbe la classifica e si avvicinerebbe ancora di più all’aritmetica salvezza, ma dopo la vittoria sulla Lazio non provare a conquistare il medesimo risultato con il Napoli sarebbe un vero peccato e dimostrerebbe che la squadra di Ventura non ha la forza per fare il definitivo salto di qualità che la porterebbe a posizionarsi stabilmente nella prima parte della classifica. La partita con il Napoli sulla carta non vede il Torino favorito, ma questo non significa nulla il calcio è imprevedibile ed è fantastico proprio perché ciò che può sembrare impossibile alle volte si rivela possibile. Il Torino in casa non batte il Napoli dal ventuno dicembre 2008 quando grazie a un gol di Bianchi all’ottavo del secondo tempo s’impose per uno a zero. Il capitano non segna dal ventiquattro febbraio a Cagliari, Barreto non ha ancora realizzato la sua prima rete in granata, Meggiorini si è fermato alla doppietta all’Inter e Jonathas dopo il gol vittoria con la Lazio non può fermarsi, così come Diop, nel caso sia mandato in campo da Ventura, non può farsi sfuggire l’occasione per segnare il primo gol con i grandi ….. in fin dei conti le punte, per quanto brave siano nei movimenti e nel sacrificarsi per la squadra, si giudicano per le reti che realizzano, magari con il Napoli è la volta buona che gli attaccanti granata che mancano da un po’ all’appuntamento con il gol gioiscano per aver segnato.