C’è da valorizzare un tesoretto da 22 milioni e 550 mila euro
Potenziare una squadra costa e lo sa bene il presidente Urbano Cairo che fino a oggi ha dovuto mettere mano al portafoglio per consegnare a Ventura tutti quei giocatori che servivano. Nikola Maksimovic (3,5 milioni di euro), Pontus Sven Gustav Jansson (1; così suddiviso: 500 mila per la valorizzazione e 500 mila per averlo a disposizione prima del 1 agosto), Gastón Alexis Silva Perdomo (2,3), Bruno da Silva Peres (2,2), Juan Manuel Sanchez Miño (3,25), Josef Alexander Martínez (3,2), Paulo Vitor de Souza Barreto (850 mila più 1,8 lo scorso anno per la comproprietà con l’Udinese) e Fabio Quagliarella (3,5) tutti rigorosamente di proprietà del club granata più Marcelo Alejandro Larrondo Paez (scambiato con Gatto finito al Siena). A questi vanno aggiunti Marco Benassi in comproprietà con l’Inter (1), Ruben Salvador Perez del Marmol in prestito oneroso dall’Atletico Madrid (500 mila) e Omar El Kaddouri in prestito oneroso dal Napoli (1,25). Mentre per Cristian Molinaro e Vladimir Avramov, entrambi i cartellini dei giocatori, che erano svincolati, appartengono al Torino e per Antonio Nocerino, arrivato dal Milan in prestito gratuito non è stato, ovviamente, sborsato un centesimo. Per la verità Bruno Peres e Sanchez Miño non sono ancora stati ufficializzati in attesa che si liberi un posto fra gli extracomunitari per il brasiliano e che arrivi il passaporto comunitario per l’argentino che è in procinto di diventare italiano.
22 milioni e 550 mila euro nel mondo del calcio non è una cifra da capogiro, ma con la crisi che c’è e soprattutto per il mercato italiano sono tanti soldi, quindi tutti questi giocatori vanno valorizzati ed è questa una delle sfide di Ventura, oltre che portare la squadra a raggiungere gli obiettivi prefissati: fase a gironi in Europa League, posizionarsi in campionato in modo tale da accedere alle coppe internazionali la prossima stagione, andare il più avanti possibile in Coppa Italia. Molinaro, Nocerino, Quagliarella e Avramov per curricula ed età non hanno nulla da dimostrare, solo da confermarsi, tutti gli altri devono prima di tutto essere fatti rendere per quanto costati e poi portati a livelli che ne aumentino il valore. E’ evidente che non si tratta solo di un mero affare commerciale, perché valorizzare i giocatori vuol dire anche puntare a raggiungere sul campo i traguardi che sono stati individuati come raggiungibili. Senza dimenticare che molti nuovi giocatori del Torino sono giovani e quindi la loro crescita garantisce alla società di avere una squadra formata anche per gli anni a venire, al massimo potranno servire innesti qua e là per aggiustare il tiro o per sostituire chi volesse cimentarsi in altri lidi o fosse mandato altrove.
Oggi il Torino ha una rosa che si può dirsi quasi completa, al più si potrebbe ipotizzare qualche piccola variazione, soprattutto se dovesse essere ceduto all’estero Vesovic per fare posto a Bruno Peres, in questo caso verrebbe a mancare il sostituto di Darmian ed è per questo motivo che è tenuto sotto costante osservazione Faraoni dell’Udinese. In uscita qualche cosa potrebbe accadere: Basha piace molto al Catania e Gazzi al Bari e al Chievo e c’è anche interesse per lui da parte del Palermo, del Genoa e di squadre in Turchia, ma l’agente del giocatore, nei giorni scorsi, ha detto che se il Torino volesse dargli maggiore fiducia rispetto allo scorso anno, impiegato pochissimo, il centrocampista rimarrebbe volentieri in granata. Infine, magari portare a sei gli attaccanti non sarebbe un’eresia, giusto per non correre rischi e ritrovarsi con la coperta corta se il Torino accederà alla fase a gironi dell’Europa League, che costringerà la squadra a giocare con il massimo impegno ogni tre giorni.
Questo discorso ha valore nel caso Cerci resti altrimenti, ça va sans dire (non c’è bisogno di dirlo), il mercato del Torino dovrà inevitabilmente subire un’altra impennata per sostituire uno dei suoi top player. Se Alessio rimarrà per lui è pronto il rinnovo del contratto per quattro o cinque altre stagioni e un sostanzioso ritocco dell’ingaggio che arriverebbe, bonus personali e di squadra compresi, a 1,5 milioni di euro. Tocca al giocatore accettare o meno, altrimenti dovranno farsi sotto con estrema convinzione e portafoglio pieno Monaco e Milan o eventualmente altri club, il suo cartellino costa 20 milioni, può essere che alla fine Cairo si accontenti di 18. Chi è disposto a spendere si faccia avanti, maglio per tutti se subito.