Cavani e Sansone sfruttano gli errori di Gillet e Aronica
Un pareggio frutto della bravura nel cogliere l’errore altrui quello fra Napoli e Torino e alla fine la divisione della posta risulta equa. Partita non bella quella che è andata in scena al San Paolo, i granata hanno fin dall’inizio provato a stanare il Napoli con passaggi fra i difensori nella speranza che gli azzurri si sbilanciassero in avanti senza però sortire grandi risultati e lo stesso ha cercato di fare la squadra di Mazzarri quando impostava l’azione da dietro ottenendo ovviamente la stessa cosa: l’avversario non ha abboccato e non ha rischiato di esporre il fianco alle ripartenze dei partenopei.
Al 6’ è Gillet insolitamente a non essere bravo nell’intercettare un cross dal fondo indirizzato da Hamsik al centro dell’area e Cavani ne approfitta spedendo il pallone in rete. Al 91’ Aronica, da poco entrato al posto di Gamberini, sbaglia il retropassaggio e Sansone, che aveva rilevato Sgrigna, non ci pensa due volte ad arpionare il pallone e a freddare De Sanctis, permettendo così al Torino di mantenere la sua imbattibilità in trasferta e regalando alla squadra il pareggio oltre che a se stesso il primo gol in serie A. Al di fuori di questi due episodi i portieri sono stati ben poco impegnati. Bianchi su cross di Cerci al 20’ di testa anticipava Cannavaro, ma non sorprendeva De Sanctis. Dossena al 58’ con un tiro-cross dal fondo colpiva la traversa. Hamsik al 85’ su cross di Insigne saltava Gillet in uscita e centrava il palo. Qualche altra occasione c’è stata sia per il Napoli sia per il Torino, ma o i tiri erano poco pericolosi e i portieri senza affanni paravano o erano imprecisi e terminavano fuori dallo specchio della porta.
Alla fine il Torino è quello che ci ha guadagnato di più perché è tornato dalla doppia trasferta in cinque giorni con due preziosi punti ottenuti contro formazioni più forti, mentre il Napoli, che doveva riscattare il passo falso a Bergamo e tenersi in scia a Juventus e Inter, deve dare solo la colpa a se stesso se oggi pomeriggio non ha acciuffato l’intero bottino. Partenopei non incisivi a centrocampo con poche idee, lenti e con Maggio non messo nella condizione di sfruttare la sua capacità di accelerare e di conseguenza il Napoli non si è reso abbastanza pericoloso nelle ripartenze. I granata non avevano l’obbligo di fare la partita giocando in trasferta e con un avversario di caratura superiore, però hanno provato a tessere le trame del loro gioco anche se, come al solito, non riuscivano a essere determinanti negli ultimi venticinque metri e troppo spesso l’azione non si concludeva con il tiro in porta.
Nota negativa della giornata l’infortunio a Gazzi sul finire del primo tempo quando intervenendo per portare via la palla a Dzemaili si è fatto male al polpaccio ed è stato costretto a uscire dal campo portato a braccia dai massaggiatori. L’infortunio del centrocampista sarà valutato nelle prossime ore, ma se dovesse impedirgli di giocare la prossima domenica con il Bologna per il Torino potrebbe essere un problema, non che Brighi, Basha, Vives o gli altri centrocampisti che finora non hanno mai avuto l’opportunità di giocare non siano all’altezza, anzi hanno già dimostrato quanto valgono, però l’ex giocatore del Siena, fortissimamente voluto in granata da Ventura, è il fulcro del gioco e una sua eventuale assenza comunque avrebbe il suo peso.