Carica da derby al Fila. E Juric: "Mi disturba perdere sempre contro di loro"
La lunga vigilia del derby si è chiusa con il bagno di folla al Filadelfia. Quasi 500 tifosi si sono ritrovati al quartier generale per dare l'ultima carica in vista della sfida contro la Juventus. "Vogliamo gente da battaglia che difenda il simbolo e la maglia" il messaggio mandato ai ragazzi di Juric tra bandiere, cori e fumogeni. Di là mancano gli attaccanti, ma di qua non ci sono difensori. "In difesa gioca Tameze, è l’unica soluzione" annuncia Ivan Juric alla vigilia del derby. Così sarà la stessa difesa vista a gara contro l’Hellas Verona, con il centrocampista adattato a braccetto di destra al fianco di Schuurs e Rodriguez e davanti a Milinkovic-Savic. Con questo terzetto il tecnico proverà a spezzare il tabù Juve, con la vittoria in trasferta che non arriva dal 1995 e con Urbano Cairo che ne ha vinto uno in 18 anni di presidenza: "In questi anni di Toro ho imparato che non li battiamo mai, è una cosa che mi disturba - ha detto in conferenza - e non penso ai numeri negativi, non devono essere un peso ma uno stimolo".
Così il croato ha già pronta la dedica per l’eventuale vittoria, "Sarebbe per il ragazzo di “Lo Sbarco”, un bellissimo locale di San Salvario: lì c’è la vera anima di Torino". Proverà a regalare questo sogno puntando su Zapata e non su Sanabria, su Seck e non su Radonjic: «No, non sarà la sua partita» dice senza girarci intorno. E la vera bagarre è proprio lì, sulla trequarti, con Vlasic e Karamoh a giocarsi l’altro posto alle spalle del colombiano. In mediana, invece, le scelte sembrano molto chiare: con Tameze abbassato in difesa rimangono Ricci e Ilic, in netto vantaggio su Linetty e Gineitis, mentre sulle fasce giocheranno gli unici esterni arruolabili, Bellanova e Lazaro.
Pochi giorni fa il presidente Cairo ha parlato della volontà di proseguire con Juric, il tecnico però preferisce prendere tempo: "Devo vivere bene le emozioni per rimanere in un posto, in questo momento sento che stiamo costruendo un palazzo ma devo percepire una crescita continua – la riflessione del tecnico granata con il contratto in scadenza a fine stagione – e anche se non sento spesso il presidente Cairo, lui è sempre stato bravo perché mi ha dato libertà di scelta e non mi ha mai messo in discussione". Ci sarà tempo per parlarne, anche perché adesso l’unico pensiero è il derby contro la Juve.