Cairo: "Ventura è un patrimonio del Torino. Penso che Cerci e Immobile si siano pentiti!"

11.11.2014 14:39 di  Lorenzo Buconi   vedi letture
Cairo: "Ventura è un patrimonio del Torino. Penso che Cerci e Immobile si siano pentiti!"
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© foto di Federico Gaetano

Il presidente del Torino, Urbano Cairo, ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di Tuttosport, nella quale ha toccato diversi temi. Ecco le sue dichiarazioni:

Presidente Cairo, si rende conto che i tifosi del Toro sono depressi? 
"Ho massimo rispetto per i nostri tifosi e per la loro depressione, ci mancherebbe, però non vorrei che si perdesse di vista la realtà".

Sia sincero: non può essere contento dopo sei sconfitte e qualche brutto scivolone... 
"Di queste sconfitte, solo due mi hanno seccato: quella contro la Sampdoria e quella di Helsinki. Partite in cui l’atteggiamento della squadra non è stato consono all’importanza dell’impegno. Contro Verona e Lazio non meritavamo di perdere, a Napoli è stata una sfida a due facce... e la Roma, cosa vuole, è la Roma. Tra l’altro, era inferocita dopo due batoste". 

Parliamo di Ventura. A settembre, in piena euforia, aveva parlato di parte sinistra della classifica da occupare in pianta stabile e di musichetta di Champions, a Roma ha raccontato che il primo obiettivo è il mantenimento della categoria.
"Non possiamo ambire solo alla salvezza, però il must dei 40 punti è il primo step, obbligato e obbligatorio. Per noi e per altre quattordici formazioni. Il secondo step è la parte sinistra della classifica, che ci può onestamente competere". 

Ventura a Helsinki ha urlato contro tutti, dalla società ai giocatori... 
"Per me è un patrimonio del Torino. Lo metterei sotto una campana di vetro per evitare che invecchi. Mi dia retta: se un giocatore lo segue, in mano a lui può non avere limiti. Poi ci sta che si incazzi... A Roma gli ho parlato e l’ho trovato sul pezzo". 

Comunque si rassegni, i tifosi le rinfacceranno per un pezzo le cessioni di Immobile e Cerci. E l’acquisto di Amauri... 
"Cominciamo da Immobile e Cerci. Sono stato messo spalle al muro. Con Immobile ero in minoranza, visto che oltre a Ciro anche la Juventus, che possedeva l’altra metà del cartellino, premeva per la cessione. Cerci non voleva più stare, ambiva a disputare la Champions. Non volevo farlo, mi hanno costretto. Ma io giro la domanda: chieda a Immobile e a Cerci se lo rifarebbero di andarsene. Ho un sospetto: credo di no...".

E Amauri? E Larrondo? E Barreto? 
"E Quagliarella? Fabio è partito bene, ha segnato 5 reti... Amauri vuole incidere, sarà utile. Mancano 5 gare di campionato e due di Europa League, compattiamoci, teniamo duro, poi a gennaio miglioreremo. Sta nella logica delle cose, abbiamo occhi per vedere e testa per capire... Non sarà un mercato di riparazione ma un mercato di implementazione: abbiamo necessità di inserire giovani nuovi".