Cairo: "Non si festeggiano vent’anni, è un periodo lungo. Una buona gara con occasioni, pareggio giusto. Mercato? Vediamo c’è ancora un giorno. Contestazione? Contano i risultati, quando li fai tutto cambia”

Il presidente del Torino, Urbano Cairo, dopo la partita con la Fiorentina ha risposto alle domande dei giornalisti presenti che lo aspettavano nell’antistadio del Grande Torino Olimpico. Ecco che cosa ha detto:

Si sono viste tante belle cose questa sera, come commenta la partita?
“Una buona gara con una squadra importante com’è la Fiorentina. Abbiamo fatto bene e avuto anche occasioni nelle quali si poteva anche sperare di fare qualche cosa in più, ma alla fine il risultato ci sta: un pareggio giusto. Ho visto bene la squadra, compatta, vogliosa e che ha reagito ben. Quindi direi positivo”.

Quanto ci era rimasto male dopo la pesante sconfitta con l’Inter?
“Beh, insomma e poi ci siamo fatti gol noi due o tre volte, quasi quattro. Sono tanti con una squadra come l’Inter che i gol li sa fare. E regalarne due e forse tre o quattro è un po’ troppo. Però insomma, dai sono partite che a volte vanno così e devi comunque prenderle come un stimolo per ripartire immediatamente”.

Oggi è arrivato un terzino, Nkounkou, ci sarà spazio anche per un centrale?
“Vediamo, non parlo di mercato. Domani c’è ancora un giorno fino alle 20-22 (per la verità il mercato chiude alle 20, ndr).

Il clima allo stadio, i tifosi l’hanno contestata.
“Un clima caldo (ride, ndr)”.

Forse troppo, anche la squadra è stata contestata?
“Guarda … quello che conta sono i risultati, quando li fai tutto cambia (sorride, ndr).

Ne è convinto? E’ un punto di non ritorno?
“I risultati sono importanti, non c’è mai un punto di non ritorno. I risultati sono importanti”.

La sensazione è che la squadra abbia voltato pagina, lo pensa anche lei?
“Ha fatto una bella partita poi avremo la Roma fra due settimane e dovremo continuare così. Non facciamo voli pindarici e stiamo con i piedi per terra: buona partita, buon pareggio e poteva esserci anche qualche cosa in più stop. Adesso abbiamo due settimane per lavorare perché alcuni giocatori devono trovare la condizione migliore e quindi bene. Poi avremo la Roma, che è importante e dopo l’Atalanta quindo sono quattro partite non banali, però la squadra così ti dà positività”.

Vent’anni di presidenza.
“Vent’anni non centra nulla, non è che uno festeggia vent’anni . Vent’anni è un periodo lungo”.

La squadra è competitiva?
“Lo dirà il campo se è competitiva, oggi lo è stata”.