Cairo elogia Juric, ma gli scarica sulle spalle la crescita della squadra nonostante un mercato incompleto
“Devo dire che la mano di Juric è evidente, - ha detto il presidente del Torino Urbano Cairo - ha fatto un lavoro strepitoso in questo anno di attività e nel periodo di ritiro. I giocatori appena arrivano con lui mano mano crescono e questo vale per i giocatori già formati, per quelli già grandi, e ancor di più per i giovani. Abbiamo una squadra molto giovane e credo sia importante dare a lui un mix di giocatori giovani e meno. C'è il suo impatto sui giocatori meno giovani, ma ancora di più su quelli più giovani. Su di loro l'impatto è incredibile. Basta vedere che partita ha fatto Seck a Bergamo". E ha aggiunto “Oggi c'è una squadra che, anche se molti non ci sono più, ha un'ossatura che è rimasta e si vede il lavoro di un anno con il mister”.
Non ci sono dubbi che sono belle parole nei confronti di Juric, un vero e proprio attestato di stima eppure nonostante il riconoscimento per il lavoro che l’allenatore ha svolto e continua a fare il presidente non lo ha accontentato sul mercato e su questo argomento preferisce non parlare. Infatti, all’esplicita domanda prima della fine del mercato Juric ci aveva detto in conferenza stampa che serviva un centrocampista e un attaccante. Per il reparto avanzato è arrivato Karamoh, ma non il centrocampista di sostanza e qualità. Come mai? Il patron granata non ha risposto glissando l’argomento: "Il mercato è finito, parliamo del campionato. Il mercato è andato e lo abbiamo commentato, ne ha parlato Vagnati. Passiamo oltre".
E così Juric di fatto si ritrova sulle spalle il carico di dover rilanciare giocatori che nelle ultime stagioni non hanno fatto quanto avrebbero potuto, come lo stesso mister ha più volte detto: “Abbiamo preso giocatori che sulla carta sono ottimi, ma che hanno fatto fatica nelle ultime stagioni” e si riferiva a Vlasic, Miranchuk, Radonjic e Lazaro. E in più che devono apprendere il suo sistema di gioco infatti l’unico che ha definito “fuori dal contesto” per adattarsi e capire il suo gioco è Miranchuk poiché proveniente dall’Atalanta di Gasperini, peccato che si sia fatto subito male e se andrà bene tornerà dopo la sosta del campionato per gli impegni della Nazionale, quindi ad ottobre in occasione della gara con il Napoli. E far crescere i giovani. Di fatti fra gli altri nuovi arrivati c’è il giovanissimo, ha 18 anni, Ilkhan: “Un ragazzino veramente giovane, però vediamo là davanti cosa farà” ha detto di lui l’allenatore del Torino. Bayeye che arriva dalla Serie C definito prima della chiusura del mercato: "E’ un ragazzo interessantissimo e in teoria sarebbe perfetto che andasse a giocare un anno in B in modo da crescere visto che l’anno scorso giocava in Serie C. Ma in questo momento manchiamo di elementi quindi, secondo me, non andrà via e potrà avere le sue opportunità". E Schuurs: “Ha tanto da lavorare sia sul piano tattico sia su quello fisico: deve alzare di tanto il livello. Mi sembra un ragazzo predisposto a lavorare bene e vedremo, ma c’è tanto fa fare sulla tattica” il pensiero di Juric sull’ex Ajax. E’ stato evidentemente un mercato di scommesse su quanto possano essere effettivi rinforzi per la squadra. Indubbiamente nelle prime cinque partite, a parte quella con l’Atalanta, il Torino ha fatto bene: tre vittorie su tre con squadre neo promosse e il pareggio a reti inviolate con la Lazio. Dieci punti che collocano i granata al quarto posto con Udinese e Roma, a solo una lunghezza da Napoli e Milan e a tre dall’Atalanta e davanti a Inter e Jueventus che seguono a distanza di un punto. Ed anche i nuovi che sono stati utilizzati, Radonjic, Vlasic, Schuurs, lo stesso Miranchuk e Ilkhan non hanno deluso anzi, nel complesso solo Lazaro è stato fra il meno brillante. Tre gol Vlasic, uno Miranchuk e un altro Radonjic più quello che ha fatto in Coppa Italia al Palermo e prestazioni positive anche per Schuurs e Ilkhan e pure per Lazaro con il Lecce. Di Karamoh non si può dire nulla visto che non é stato convocato a causa dello stato di forma non adeguato e gli ci vorrà del tempo per raggiungere il livello dei compagni.
Non aver dato a Juric una squadra con rinforzi pronti subito e numericamente sufficienti, come dimostra l’infortunio di Ricci, non per nulla Juric aveva chiesto un altro centrocampista di forza e sostanza, non costituisce un problema per il presidente Cairo che però di certo spera nella valorizzazione dei giocatori, soprattutto di quelli presi a titolo definitivo, Ilkhan, Schuurs, Bayeye, Karamoh e anche Radonjic, che come ha detto il direttore tecnico Vagnati “non è a titolo definitivo, ma sarà nostro”, pensando che possano in futuro diventare delle remunerative plusvalenze così da azzerare il rosso degli ultimi quattro bilanci e magari rimpolpare anche le casse societarie e se poi i risultati sportivi non saranno quelli che sarebbero potuti essere dando a Juric giocatori più formati e che non devono rilanciarsi pazienza, per raggiungere qualche traguardo c’è sempre tempo. Chissà se Juric avrà voglia di aspettare per vedere se otterrà in futuro una squadra per provare a riportare il Toro in Europa. Magari nonostante tutto ci riuscirà lo stesso e poi si vedrà smantellare la squadra con la cessione dei migliori, tanto riesce a tirare fuori il meglio dai giocatori e quindi può ricominciare da capo e se non lo farà lui, perché preferirà andare altrove, sotto con un altro allenatore.