C’è voglia di scoprire il nuovo Toro, ma mancano dei giocatori
Il conto alla rovescia è iniziato e fra due giorni, alla sera, i giocatori del Torino si troveranno all’hotel Boston e il giorno successivo inizierà ufficialmente la preparazione per la prossima stagione. Parte dei giocatori sarà la stessa dello scorso anno, poiché figure chiave per la permanenza in serie A come Darmian, Glik e Cerci sono rimaste e anche altri, Rogriguez e Basha, continuano a vestire la maglia granata e a breve pure Brighi. Qualcuno non c’è più, uno su tutti Bianchi e il suo nome continuerà ad aleggiare almeno fino a quando non si avranno certezze che in rosa ci sia un attaccante che lo sostituisca degnamente, ma per questo bisognerà attendere ben oltre il ritiro e l’inizio del campionato perché certe risposte solo il campo le dà. Qualcun altro potrebbe non esserci, Ogbonna, se come sarebbe meglio per tutti la sua cessione avvenisse nelle prossime ore. Per il Torino non averlo più in squadra sarà un peccato, ma Angelo ha le qualità e la determinazione per andare a cogliere risultati più grandi di quelli che gli può offrire oggi la società che calcisticamente lo ha cresciuto.
Martedì sera ci saranno anche volti nuovi Padelli, Bellomo e Farnerud sicuramente in quanto già a tutti gli effetti giocatori granata, e potrebbe aggiungersi Bovo, un ritorno poiché già nella seconda parte del 2007 ha giocato nel Torino. Anche per quel che riguarda El Kaddouri l’arrivo è imminente e tutto fa pensare che farà parte del gruppo che partirà domenica quattordici per il ritiro di Bormio. Altri sicuramente arriveranno e una conferma si ha dall’intervista rilasciata al quotidiano La Stampa da Ventura, e pubblicata oggi a pagina trentacinque a firma Paolo Brusorio, infatti il mister all’esplicita domanda su quanti giocatori mancano ha risposto: “Cinque-sei. Le caselle da riempire sono in difesa e in attacco”.
In difesa oltre alla questione Ogbonna c’è da risolvere quella relativa a D’Ambrosio che ha chiesto di essere ceduto, la cosa migliore sarebbe che le due parti si sedessero attorno a un tavolo e guardandosi negli occhi e con grande sincerità esternassero i propri desideri cercando un accordo, poiché trovare un sostituto di Danilo non è facile e soprattutto costa non poco. Al Torino serve un giocatore che indifferentemente può giocare a sinistra e a destra e persino più avanzato a centrocampo e che dà garanzie sia in fase di contenimento sia in quella di spinta ed è capace di segnare. Ghoulam, il principale candidato a sostituirlo, è indubbiamente un calciatore di buon livello, ma le certezze immediate che dà D’Ambrosio il giocatore francese naturalizzato marocchino non può garantirle, poiché non ha mai giocato in Italia. Quindi il Torino uno sforzo per trattenere il terzino lo dovrebbe fare. Discorso a parte per Gillet: prima bisogna conoscere le decisioni della Disciplinate sull’eventuale squalifica e poi agire di conseguenza. Altro buco da colmare in difesa è il sostituto di Darmian, ma per le riserve un po’ più di tempo si può concederlo a chi si occupa di mercato.
In attacco invece ci sono da colmare delle voragini. Meggiorini è la sola certezza poiché Barreto non potrà essere utilizzato prima dell’ottava giornata, quindi il venti ottobre (stesso identico discorso vale per Gazzi), in quanto deve scontare tre mesi e dieci giorni per le vicende relative al calcio scommesse, che si riferiscono a quando lui era un calciatore del Bari. Diop sarà dirottato altrove per accumulare esperienza quindi almeno due attaccanti, di cui uno titolare, sono indispensabili. Derdiyok e Immobile, come anche Maxi Lopez, seppur al momento più defilato, sono sempre fra i candidati. Nessuno di loro rappresenta per i tifosi il bomber che accende gli animi e fa sognare, ma se alla fine uno o più arrivassero e se s’integrassero al meglio le loro indubbie qualità, anche se non sono state messe in mostra nella stagione scorsa, verrebbero alla luce facendo gioire anche i più scettici.
Dirigenti, allenatore e giocatori devono comprendere e non mai dimenticare che cambiali in bianco il popolo granata non ne dà a nessuno e chi non è all’altezza si accomodi altrove, però i tifosi sono prontissimi a ergere sui piedistalli chiunque, fosse anche un emerito sconosciuto, purché valido e dedito alla causa granata: tutti i giorni bisogna dimostrare di essere uno da Toro per entrare nel cuore della gente e nella storia di un club che ha contribuito a formare il calcio italiano.
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