Bonifazi allo Zenit? E il tanto sbandierato puntare sui giovani del Torino dove va a finire?
Premesso che non c’è nulla di fatto e che Kevin Bonifazi agli Sportitalia Awards ha detto: “Partirò in ritiro col Torino e poi la società valuterà l’offerta dello Zenit che è un club importante, sicuramente”, ma se si dovesse concretare l’interessamento dei russi per il difensore centrale il Torino che cosa farebbe? Roberto Mancini è un estimatore di Bonifazi e l’ha visto all’opera in più di un’occasione durate lo scorso campionato quando il ragazzo militava nella Spal - squadra nella quale era andato a farsi le proverbiali ossa con l’intento poi di tornare in granata, lasciato dopo aver vinto con la Primavera guidata da Moreno Longo il campionato nella stagione 2014-2015 - e divenirne una colonna portante. Mihajlovic l’ha inserito fra coloro che andranno in ritiro per testarlo, infatti, sia lui sia Lyanco, sono i giovani difensori centrali sui quali la società e il mister vorrebbero costruire la squadra del futuro.
Quanto Bonifazi sia un giovane calciatore in rampa di lancio lo dice il fatto che il Torino gli aveva il diciassette marzo scorso prolungato il contratto fino al 2022 e, soprattutto, che adesso lo Zenit sarebbe (il condizionale e d’obbligo fino a quando non ci sono richieste ufficiali messe nero su bianco) intenzionato ad offrire sette-otto milioni di euro per aggiudicarsi il ragazzo che ha contribuito alla promozione della Spal in serie A. Alcune voci sussurrano che per vincere qualsiasi resistenza del Torino il potente, anche economicamente, club russo potrebbe arrivare a alzare la cifra fino a una decina di milioni. Lo Zenit San Pietroburgo ha indubbiamente una disponibilità economica molto importante, ma non butta i soldi dalla finestra quindi se è disposta a spendere tanto per Bonifazi accontentando il suo allenatore, che ha caratura internazionale e sa valutare un giocatore, vuole dire che il ragazzo non è solo un talentino di belle speranze.
Se il Torino cedesse alle lusinghe dello Zenit e si facesse ingolosire da una plusvalenza enorme poiché il giocatore era stato preso a costo zero nell’estate del 2014 in seguito al fallimento del Siena contraddirebbe se stesso. Infatti, non si contano le occasioni nelle quali il presidente Cairo ha dichiarato che la filosofia del Torino è puntare sui giovani di prospettiva. Vendere Bonifazi allo Zenit per incassare un bel po’ di soldi significherebbe che la politica dei giovani non è quella che mira a formare una squadra importate che torni a essere protagonista in Italia e in Europa, ma solo di fare cassa con chi è appetito da altri come avvenuto con i vari Ogbonna, D’Ambrosio, Darmian, Maksimovic, Peres e potrebbe accadere con Bonifazi e Belotti.