Bonaventura tentenna e la possibile concorrenza dell’Atalanta non aiuta il Torino
Il Torino ha bisogno di rinforzare il centrocampo e ha messo gli occhi su Bonaventura del Milan che è in scadenza di contratto con il club rossonero, il giocatore ha caratteristiche idonee al gioco di mister Longo ed esperienza sufficiente per dare una mano alla squadra granata innalzando nel reparto nevralgico per antonomasia il tasso qualitativo. Il Torino dovrebbe trovare un’intesa sullo stipendio perché i due milioni attuali che guadagna al Milan sono considerati un po’ elevati dalla società granata per un giocatore che il 22 agosto compirà 31 anni, ma se anche trattare con Mino Raiola, procuratore di Giacomo, non è cosa semplice è pur sempre fattibile. Il vero problema è un altro, anzi sono due.
Il primo è che il Torino deve essere certo di restare in Serie A, quindi, tutto dipenderà da cosa saprà fare alla ripartenza del campionato, se e quando la pandemia da Covid-19 lo permetterà. L’altro problema, assolutamente non secondario, è la concorrenza che altre squadre fanno al Torino per Bonaventura. In particolare quella dell’Atalanta può rappresentare un ostacolo non facile da superare.
L’Atalanta da club di provincia negli ultimi anni, dalla stagione 2011-12 quando tornò nella massima divisione dopo un passaggio in Serie B, ha saputo strutturarsi così bene e gestire ottimamente sia il settore giovanile sia la prima squadra da passare dall’essere una squadra che bazzicava nella parte medio-bassa della classifica al frequentare i piani alti della graduatoria, pur non avendo capitali e fatturati del livello dei grandi club di Serie A. Un modello al quale molte società dovrebbero ispirarsi. Per questo l’Atalanta è una concorrente molto temibile per Bonaventura ed è umano che il giocatore possa tentennare all’idea di accasarsi al Torino se ci fosse la possibilità di far parte del club bergamasco, che rispetto a quello granata può offrirgli ambizioni maggiori sia in Italia sia in Europa e fors’anche emolumenti superiori.