Bianchi: "La A mi manca e la voglio raggiungere con il Toro"
Finito il silenzio stampa il primo a presentarsi ai media è il capitano Rolando Bianchi. Rispetto all'ultima volta che aveva parlato ai giornalisti oggi troviamo senza dubbio un Rolandinho più sereno e sorridente. Considerando che non è uno che maschera i propri sentimenti questo vuol dire che il mercato ha dato maggiore euforia in seno al Torino, pronto a giocarsi la promozione, costi quel che costi.
"Dobbiamo credere nella serie A, siamo in zona playoff e dobbiamo dimostrare quello che stiamo facendo raggiungendo il nostro obiettivo prefissato. E' dura come tutti gli anni, però abbiamo tutto in regola per potercela fare. E' stato strepitoso il girone di ritorno dell'anno scorso, se dovessimo fare tutti quei punti (41) andremmo in A direttamente. Se pensiamo di poter ancora raggiungere questo obiettivo in modo diretto? Fino a quando non c'è la matematica certezza si spera sempre, ovvio che il vantaggio che hanno le due squadre in testa è difficile da colmare".
Spesso Bianchi in campo subisce dei trattamenti piuttosto duri da parte degli avversari, ma non se ne duole: "E' normale per gli attaccanti prenderle, ma le danno anche!", sorride il capitano. Ora però non è più solo in zona offensiva: "Mirco (Antenucci) è un giocatore importante e l'anno scorso ha fatto bene ad Ascoli, è abile nel distribuire palloni in profondità, ci darà una grossa mano".
Rolly dimostra di essere molto altruista: "Un modulo a me congeniale? Non guardo a questo perchè è il mister che decide e lui deve trovare l'equilibrio del gruppo, non il bene di un singolo".
Nell'immaginario collettivo rimane ben fissa nella mente la perla di Padova, è il più bel gol della carriera di Bianchi? "Per me anche quello contro il Cittadella è stato bellissimo, per come è venuto quello di Padova lo è stato altrettanto, quando l'ho rivisto in tv ho capito di aver segnato una grande rete. Ma resto affezionato a tutti i gol che ho fatto".
Come ha fatto a resistere Rolandinho alle sirene del mercato? "Per quanto mi riguarda io non ho sentito nessuno così mio fratello, per il resto ci possono essere stati degli abboccamenti, di più non so. Il presidente ha fatto uno sforzo importante, la situazione economica in generale è particolare, ovvio che qualsiasi offerta avrebbe fatto gola, ma Cairo ha resistito e ha pure investito. Lui ha avuto successo in tutto quello che ha fatto e succederà anche con il Torino".
Cosa si aspetta Bianchi da questo 2011? "Che sia ricco di soddisfazioni, questa squadra merita qualcosa di importante, così la gente, cercheremo in tutti i modi di dare il massimo e credo che i tifosi si stiano rendendo conto del nostro impegno. Per me stesso è il successo collettivo a farmi piacere. La A mi manca e la voglio raggiungere con il Torino. Tra noi c'è grande voglia di vincere questo campionato e festeggiare qualcosa di grande, la passione che c'è a Torino è unica, così quello che la gente trasmette, quando incontro i tifosi in centro mi stimolano sempre, c'è grande voglia di calcio e di esultare con noi. La A è un obiettivo importante per tutti".
Il Torino per raggiungere l'ambito traguardo deve segnare di più: "Fare gol non è mai facile, farne due è ancora più difficile. Dobbiamo essere più cinici sotto rete. Alcune sono state partite sfortunate, ad esempio il Crotone non ha avuto grandi occasioni, poi è arrivato il rigore ed il loro gol. Ci vuole tanta pazienza per migliorare di giorno in giorno. Come ho vissuto il silenzio stampa? Io sono contento di parlare il meno possibile, per me conta giocare".
Al capitano della truppa si chiede infine come si stanno ambientando i nuovi: "Bene, dobbiamo cercare di farli sentire a loro agio perchè così rendono di più. Sono contento dell'arrivo di Pagano, ci conosciamo bene dai tempi dell'Atalanta".