Bene i tre acquisti fatti, ma al Torino manca il regista e serve subito

29.08.2020 08:30 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Vagnati e Cairo
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Vagnati e Cairo
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Davide Vagnati in conferenza stampa continua a ripetere che c’è comunione d’intenti fra lui, Giampaolo e il presidente Cairo e che si sta facendo di tutto per dare al mister gli uomini che gli servono per attuare il suo concetto di gioco ed effettivamente gli arrivi, in tempi abbastanza ragionevoli, di Rodriguez, Linetty e Vojdova, al netto di quella che sarà la loro resa in campo, vanno in questa direzione poiché sono giocatori che colmano lacune che ci sono nella rosa trattandosi di un terzino sinistro, una mezzala e un terzino destro. Ma manca il regista che lo stesso Giampaolo ha indicato come tassello fondamentale.

All’inizio del campionato mancano tre settimane e sul regista, al momento, ci sono di fatto solo parole. Torreira, per dirla chiara e tonda, è fuori dalla portata per costo del castellino, l’Arsenal due anni fa lo pagò 26,5 milioni di sterline (30 milioni di euro) alla Sampdoria, e ingaggio, 3 mln più bonus a stagione, per cui non conta che sia in rotta di collisione con l’attuale allenatore Arteta e che il suo club lo abbia messo sul mercato. Infatti, solo un miracolo potrebbe portarlo al Torino. Praet anche lui costa parecchio, il Leicester City un anno fa lo ha prelevato dalla Sampdoria per 21 milioni e ha uno stipendio annuo di oltre 2 mln. E Cairo non elargisce altrettanto ai suoi giocatori, neppure a Belotti, ma con uno sforzo economico è un’operazione fattibile se si vuole. Vera è il più abbordabile dei papabili, l’Argentinos Juniors chiede per lui 10 mln e se il Torino volesse potrebbe chiudere la trattativa in qualsiasi momento e a una cifra inferiore diciamo tra gli 8 e i 9 e per l’ingaggio il problema non sussiste poiché rientrerebbe assolutamente nei parametri del club granata. Ma allora perché l’affare non è ancora andato in porto? Semplice, Fausto Vera ha 20 anni e non ha esperienza del calcio italiano e neppure europeo per cui affidargli la regia di una squadra è un’incognita-azzardo molto grosso. Biglia resta l’altra alternativa, non ha costo di cartellino poiché è svincolato e per lo stipendio un accordo è trovabile con un po’ di buona volontà da entrambe le parti, ma ha 34 anni e soprattutto alcuni infortuni importanti alle spalle.

Lasciare mister Giampaolo senza regista in questa fase delicatissima della stagione, com’è la preparazione pre-campionato, è come giocare alla roulette russa e rischia di far partire la squadra in salita. Il ruolo di play davanti alla difesa che fa da diga in fase di non possesso palla e che imposta l’azione in fase offensiva è fondamentale per il gioco dell’allenatore e ogni giorno che passa senza avere un giocatore con queste caratteristiche è tempo perso e sulla questione tempo e sul mercato Giampaolo in conferenza stampa alla presenza di Cairo e Vagnati è stato assolutamente chiaro: “Con Cairo sono stato esplicito sul mercato come sul tema tempo, ho chiesto di concedermene. Salterò qualche step, dovrò per forza operare una sintesi. Che però potrà essere proposta nel momento in cui avrò un buon numero di calciatori con i quali lavorare. In entrata sappiamo chiaramente cosa ci serve, poi è chiaro che ci siano ruoli chiave, come il regista, per i quali dovremo essere più celeri che per altre situazioni. E la rapidità d’azione si unisce a un altro aspetto: per accorciare i tempi, come è necessario, ho chiesto di poter ricevere per lo più giocatori che ho già allenato”.

Il problema del Torino in questi anni è stato che ai vari allenatori che si sono susseguiti è sempre stata data una rosa mancante di qualche elemento fondamentale e questo si è ripercosso sui risultati ed è inutile rivangare il buon girone di ritorno di due campionati fa perché se non fosse stato per l’esclusione del Milan dall’Europa League il Torino ai preliminari non ci sarebbe andato ed è anche inutile parlare di nuovo progetto tecnico se poi manca il giocatore chiave: il regista.