Ardemagni? Perché no, purché non sia un affaire Sansone

Servono due attaccanti per integrare il reparto formato da Barreto, dando per scontato che rimanga in granata, e Meggiorini. Trovare un sostituto di Bianchi e non ripetere l'errore commesso con Sansone è la scommessa della dirigenza e di Ventura.
28.05.2013 11:50 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it
Ardemagni? Perché no, purché non sia un affaire Sansone
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

In attacco al Torino serve una punta che garantisca la doppia cifra, ma questo non basta perché anche Bianchi ci riusciva quindi è fondamentale che sia un giocatore di movimento, che abbia le caratteristiche giuste per dialogare con Barreto e Meggiorini, che si sacrifichi in copertura e che abbia un carattere che entri in sintonia con Ventura. A tutte queste caratteristiche sarebbe meglio aggiungere anche che abbia una certa esperienza della serie A. Senza scordare che il suo cartellino deve avere un costo non eccessivo e il suo ingaggio rientri nei parametri fissati dalla società. E’ chiaro che trovare un attaccante di questo tipo non è per nulla facile, ma non ci si deve scoraggiare.

In questi giorni si parla molto di Matteo Ardemagni, ventiseienne punta del Modena che ha realizzato ventitre gol in serie B, quattro su rigore, in trentanove partite giocando 3640 minuti e che a detta di molti è un cultore del lavoro e della forma fisica. Poiché sembra che non dispiaccia a Ventura le premesse sono più che buone, però c’è l’incognita che non ha mai giocato in serie A e si sa che un conto è confrontarsi con le difese della cadetteria tutto un altro con quelle della massima divisione. Di per sé il vero problema non sarebbe neppure questo, perché un bomber di razza è in grado di segnare anche se a contrastarlo ci sono giocatori di livello superiore, le questioni piuttosto sono altre due: se entrerà velocemente nell’ottica del gioco di Ventura e se si integrerà con Barreto, dato per scontato che resti in granata poiché non rientra nei piani dell’Udinese, e Meggiorini e fino a quando non lo si vedrà all’opera sarà ben difficile avere certezze in tal senso.

Il Torino non può permettersi di sbagliare la scelta dell’attaccante altrimenti, oltre ad avere un danno sul piano del gioco e della classifica, scatenerà i rimpianti dei tifosi per non aver rinnovato il contratto a Bianchi e il dito verrà puntato contro Ventura reo di averlo sempre mal sopportato, questo renderebbe l’ambiente decisamente poco tranquillo e in più tornerebbe in auge il discorso su Sansone, anche lui mai entrato in sintonia con il mister e forse mai veramente voluto da lui e ceduto dopo il solo girone d’andata.
Prima di prendere una decisione definitiva su Ardemagni è meglio che la dirigenza granata valuti attentamente se è il candidato giusto, anche in funzione del fatto che nel reparto attaccanti non basta un solo nuovo giocatore, soprattutto se Diop verrà mandato a farsi le ossa altrove, ma ne servirà un secondo ed entrambi dovranno essere idonei non solo al 4-2-4, ma magari anche al 4-3-3 o anche al 5-3-2. I nuovi dovranno anche essere compatibili con l’obiettivo stagionale che, fino a prova contraria, dovrebbe essere quello indicato un po’ di tempo fa da Ventura ossia la parte sinistra della classifica, sempre che non sia già stato ridimensionato e per un altro anno si concorra per la salvezza, se così fosse allora sarebbe meglio comunicarlo subito ai tifosi, giusto per non creare false illusioni e successive contestazioni.

 

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