Alta tensione Juric: la rosa è ancora incompleta, Cairo cerca di correre ai ripari
Un attacco frontale e diretto, firmato Ivan Juric. “Nessuno ci aveva parlato di questa politica di austerity, io e il mio staff non ne eravamo al corrente – l’affondo dell’allenatore contro il suo presidente, Urbano Cairo – e se la Fiorentina ha preso la strada degli investimenti, noi cerchiamo di tagliare i costi: abbiamo perso giocatori importanti e sono arrivati soltanto prestiti, sarà la sfida più stimolante che io abbia mai avuto cercare di fare meglio delle ultime due stagioni in queste condizioni”. Parole durissime, che segnano una netta frattura tra l’allenatore e il tandem Cairo-Vagnati: martedì chiude il mercato, ma ormai sembra già quasi troppo tardi per ricucire. Il Toro si presenta così a Firenze, con un Pobega in più che ieri ha svolto il suo primo e unico allenamento al Filadelfia con i nuovi compagni: “Ci serviva un giocatore come lui, che può fare l’interno o agire più avanti, ma è arrivato in prestito e non abbiamo alcun diritto – l’altro malumore di Juric – e non è bello lavorare per le altre società, anche se bisogna accettare compromessi”.
Stasera la trasferta contro la Fiorentina, poi le ultimissime battute di calciomercato, ma la costruzione del nuovo Toro è in alto mare, così l’allenatore ha alzato la voce. Juric non può essere soddisfatto dei soli arrivi di Berisha, Pobega, Pjaca e Warming, adesso si aspetta altri rinforzi. Il suo primo obiettivo sarebbe Amrabat della Fiorentina, l’incontrista ideale da piazzare in mediana insieme a Mandragora, poi c’è sempre da sostituire Lyanco in difesa. Si seguono i profili di Walukiewicz del Cagliari e Zima dello Sparta Praga tenuti sotto osservazione, ma nelle ultime ore sono salite le quotazioni di Kabak dello Schalke 04, centrale turco reduce da sei mesi con Klopp a Liverpool. Senza dimenticare che anche la trequarti non convince Juric: previsto un nuovo assalto al Crotone per Messias, in alternativa c’è Orsolini.