Al via il “mini torneo” e forse il primo vero esame per Tachtsidis

Il Catania ha due punti in meno della metà di quelli conquistati dal Torino e ha realizzato solo ventitre gol, mentre Cerci e Immobile ventinove. Tachtsidis, ex di turno, ma non solo lui deve dimostrare di essere da Toro.
05.04.2014 11:46 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it
Al via il “mini torneo” e forse il primo vero esame per Tachtsidis
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Due obiettivi da centrare in sette partite: fare più punti possibili e capire quali giocatori sono veramente da Toro. Obiettivi ambiziosi? No, assolutamente, semplice routine. Fare più punti possibile è scontato e vale sempre e per tutte le squadre, un po’ diverso sarebbe il discorso se fosse stato esplicitato quanti punti ragionevolmente si sarebbero dovuti conquistare, ma per questo in casa Torino ci vorrà molto tempo prima che la crescita, che si chiede all’ambiente, ma che deve anche coinvolgere dall’interno società, allenatore e giocatori, porti a esternare il preciso percorso che si vuole compiere comprensivo di tempistica, modalità e chiaramente obiettivi. Valutare i giocatori è altrettanto scontato: chi è funzionale al gioco e ha le qualità tecniche, fisiche  e caratteriali deve restare e chi non lo è deve inevitabilmente andare via, così come è inutile trattenere giocatori che smaniano per andare a confrontarsi con realtà differenti che hanno chiari obiettivi più prestigiosi e ambiscono ad ingaggi superiori.

 

Con il Catania inizia il rush finale per il Torino, ormai da tempo salvo e con poche realistiche probabilità di risalire a tal punto la classifica da terminare al sesto posto, l’ultimo utile per l’Europa League, però con il dovere di dimostrare a se stesso, prima che a chiunque altro, di dare continuità a quanto realizzato finora. Ventura, salvo defezioni dell’ultimo momento, potrà contare su quasi tutti i giocatori, a parte i lungo-degenti Masiello, Pasquale e Larrondo. I ventidue punti in meno che hanno i siciliani pongono i granata nella situazione di poter gestire la partita in campo e non può essere altro che così, obiettivamente non ha più di tanto rilevanza il fatto che al Massimino il Catania abbia conquistato diciotto dei venti punti che annovera, vincendo con Chievo, Udinese, Bologna e Lazio, le prime tre hanno meno punti del Torino, e pareggiando con Parma, Genoa, Sassuolo, Verona, Livorno e Cagliari, anche in questo caso su sei squadre solo due (Parma e Verona) precedono in graduatoria i granata. Il Catania oltretutto giocherà con la pressione di dover assolutamente conquistare punti e il pareggio poco servirebbe, quindi andare in campo con la necessità impellente e da ultima spiaggia di dover vincere non è sicuramente la condizione migliore, soprattutto se l’avversario annovera la coppia di attaccanti che sta duellando con quella della capolista Juventus per aggiudicarsi lo scettro della migliore del campionato, infatti, Immobile e Cerci con diciassette e dodici gol segnati stanno tenendo testa a Tevez, diciotto, e Llorente, undici. Se poi si considera che Ciro e Alessio in due hanno realizzato ventinove gol e il Catania in trentun gare è riuscito ad andare in rete solo ventitre volte, sei in meno della coppia granata, si capisce che fra le due formazioni c’è un abisso e non c’è neppure il bisogno di andare a scomodare il dato sui gol subiti, cinquantacinque, senza nulla voler togliere ai siciliani, ma i numeri sono impietosi per loro e parlano chiaro.

 

Tornando all’altro obiettivo del Torino, a cominciare da Tachtsidis, arrivato a gennaio proprio dal Catania come vice Vives, in queste ultime sette gare dovrà convincere l’allenatore a farlo giocare il più possibile in modo da dimostrare che il Torino per la prossima stagione può puntare su di lui. Il greco come anche Vesovic, Kurtic, El Kaddouri e Farnerud ha delle qualità, ma questo non basta perché tutti devono anche garantire continuità di rendimento e i più giovani dare garanzie di crescere ulteriormente, altrimenti diventa difficile allestire una formazione che lotti per un posto in Europa puntando su di loro oltre che sugli altri che hanno già dimostrato quanto valgono. Discorso diverso per chi come Masiello, Pasquale e soprattutto Larrondo per lungo tempo non sono stati utilizzati a causa di infortuni. Capitolo a parte Barreto che in questo campionato sembra aver confermato l’involuzione degli ultimi anni, mentre per Gomis è il ruolo  di portiere che incide sul quasi inutilizzo, che a sua volta diventa una zavorra per la scarsa esperienza che continua ad avere e che finisce per penalizzarlo. E’ probabile che Ventura domani con il Catania dia l’opportunità a Tachtsidis di esibire le sue doti fin dal primo minuto, starà a lui sfruttarla fino in fondo in modo da aggiudicarsi altre chance per mettersi in mostra in questo finale di stagione, non sarebbe male anche rivedere Vesovic, testandolo magari a sinistra, così che Darmian possa riprendere il suo posto a destra.