Al Toro parola d'ordine: continuità

La squadra vista ad Ascoli deve ripetersi con il Grosseto. Tornano a disposizione di Lerda Lazarevic, Pagano e Cavanda. Prossimo il ritorno in campo di Iunco. Cairo nomina il segretario Logno, unico referente per i dipendenti.
31.03.2011 13:06 di Elena Rossin   vedi letture
Al Toro parola d'ordine: continuità
TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Federico De Luca

La partita con il Grosseto per certi versi è più importante di quella disputata una settimana fa con l’Ascoli. Quella con i bianconeri marchigiani doveva dire se esisteva ancora una squadra intesa come gruppo coeso di persone, mentre questa con i toscani, oltre a confermare l’esistenza del gruppo, deve aggiungere se questi uomini hanno le qualità per puntare ad un obiettivo ben preciso: disputare i playoff. Il calendario regala ai granata la possibilità di una gara con una squadra, il Grosseto, che ha gli stessi punti e lo stesso obiettivo in più, disputandosi in anticipo rispetto alle altre partite di questo trentaquattresimo turno, in caso di vittoria costituisce una bella pressione su Livorno e Vicenza, che in coabitazione occupano il sesto, e anche sulla Reggina che è al quinto posto, quindi tutte in zona playoff.

Se l’emergenza dovuta a defezioni varie, tutte giustificabili, aveva caratterizzato le scelte di Lerda nella trasferta di Ascoli, contro il Grosseto il mister tornerà ad avere a disposizione Lazarevic, che ha scontato il turno di squalifica, Cavanda, che ha esaurito gli impegni con la nazionale, e Pagano, che è guarito dalla tonsillite con febbre alta. Decisamente una fortuna questi rientri soprattutto quelli dei due laterali che risolveranno i problemi sulle fasce a centrocampo. Altre buone nuove giungono dall’infermeria che non ha dovuto accogliere – ogni scongiuro è lecito - altri giocatori dopo la trasferta nelle Marche; infatti, il fastidio all’adduttore di Gasbarroni non desta preoccupazione e Iunco, dopo tanto tempo, è quasi pronto per tornare a giocare, forse non ancora con il Grosseto, ma verosimilmente con l’AlbinoLeffe sì. Affinché Lerda possa utilizzare De Vezze, Sgrigna e Garofalo, invece, ci vorranno ancora almeno un paio di settimane.

Stupire, lasciando grandi interrogativi, sembra essere il filo conduttore delle azioni del presidente Cairo. Prima dice, per la seconda volta in tredici mesi, che a fine stagione venderà la società, poi si impegna per la ricostruzione del Filadelfia senza però quantificare dal punto di vista monetario la cifra che la società vorrà stanziare ed infine attribuisce maggiori competenze al segretario Pantaleo Longo - complimenti all’uomo per il lavoro che svolge e auguri per le ulteriori mansioni - che diventa l’unico referente per tutti i dipendenti. Una domanda, anzi due, sorgono spontanee: il direttore sportivo Gianluca Petrachi quali margini d’azione ha? Perché un proprietario che vuole vendere la sua società attribuisce nuovi incarichi a un dipendente? Per risposte pregne di significato si attendono ulteriori sviluppi.