Al Torino si accantoni il mercato e ci si concentri sull’Empoli per vincere

Sembra esserci molta confusione sui giocatori in entrata e in uscita. L’Empoli è una squadra alla portata e il Torino ha il dovere di tornare a vincere.
09.01.2016 11:13 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin per Torinogranata.it
Al Torino si accantoni il mercato e ci si concentri sull’Empoli per vincere
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© foto di Federico De Luca

Maksimovic al Napoli, Gazzi al Cagliari, forse sì, forse no, si vedrà. Voci di possibili arrivi di Kramaric, Immobile, Gabbiadini o Karelis per l’attacco, di Marquinho, El Kaddouri, Valdifiori, Diamanti o Cerci per il centrocampo e di Costa, Di Maio, Ranocchia, Torosidis, Formiliano o Velazquez per la difesa, ma tra costi di cartellini e ingaggi elevati, cavalli di ritorno e giocatori che non conoscono il campionato italiano la situazione al momento sembra essere parecchio confusa. A tutto questo si aggiunge che l’allenatore non vuole privarsi di giocatori se non ha la certezza di sostituirli con altri altrettanto validi se non di qualità superiore e se le cessioni rispetto agli arrivi dovessero essere considerate un indebolimento della squadra la piazza non sarebbe per nulla disposta a sorvolare e anzi si sentirebbe illusa e tradita.

Il campionato incombe e domani pomeriggio il Torino dovrà affrontare l’Empoli che in classifica ha ben cinque punti in più, è vero che i granata hanno da recuperare la partita con il Sassuolo, però, questi punti devono essere conquistati e non si può fare affidamento sull’ipotesi che forse potrebbero essere incamerati. Ventura a parte Obi, sempre alle prese con infortuni, ha a disposizione tutti i giocatori e deve assolutamente mettere la squadra nella condizione di scendere in campo per vincere, altre prestazioni da “vorrei ma non riesco” non sono più ammissibili. Con il Napoli era prevedibile la sconfitta e il divario qualitativo elevato ha fatto la differenza, ma l’Empoli è una formazione alla portata, quindi non ci sono alibi e la prestazione del Torino deve essere all’altezza.

Il gioco della squadra di Ventura deve portare gli attaccanti a segnare il loro rendimento finora è stato troppo esiguo. Quagliarella con cinque reti ha una media gol di uno ogni 270 minuti, vale a dire uno ogni tre partite giocate. Maxi Lopez con tre è come se segnasse ogni 243 minuti, quindi ogni 2,7 gare. Belotti con uno ha una realizzazione ogni 804 minuti che equivale a segnare ogni 8,93 partite. Martinez e Amauri giocano pochissimo e non hanno gol all’attivo in questo campionato ed è evidente che non sono parte integrante del progetto tecnico. E’ trascorso quasi tutto il girone d’andata e ormai si deve essere capito quali sono i problemi in fase offensiva, se così non fosse sarebbe ancora più grave, di conseguenza devono essere prese le misure per invertire la rotta, anche drastiche se occorre. Finora il gioco del Torino non è stato variato e forse è giunto il momento per farlo, non è questione di rinnegare il credo calcistico, ma è importante non lasciare nulla d’intentato continuare a vivacchiare non va bene, accontentarsi è un atteggiamento da provinciali come bearsi di qualche buona prestazione ogni tanto e vittoria che cancella un tabù resistito per anni. Queste sono effimere soddisfazioni, ci vuole continuità per abbandonare la parte destra della classifica e puntare per meriti propri e non per demeriti altrui a tornare stabilmente in Europa. Al Torino si chiede di vincere con l’Empoli, in attesa che dal mercato arrivino dei veri rinforzi.