Al Torino serve l’impresa per provare a fermare la Roma
Rodriguez neppure convocato perché a causa di una contusione rimediata venerdì in allenamento potrebbe non essere disponibile per alcune settimane, Farnerud è alle prese con un’infiammazione al tendine che non passa, Larrondo ne avrà ancora per un mese prima che superi la frattura del piede e Vives deve scontare un turno di squalifica. Se già così si potrebbe affermare che il Torino è in emergenza, va aggiunto che Maksimovic ieri anche lui ha subito una contusione e che verrà deciso solo all’ultimo se potrà essere utilizzato oppure no e che Bovo e Brighi sono stati convocati per la prima volta dopo i rispettivi infortuni. Allora l’emergenza è più che conclamata e non fa presagire nulla di buono visto che l’avversario di questa sera è la Roma dei record, dieci partite su dieci vinte e ventiquattro gol segnati e uno solo subito. Se ci fosse qualcuno che ha anche solo un piccolo dubbio le statistiche lo dissiperebbero dimostrando che la Roma è superiore al Torino e solo per gli angoli battuti e i falli commessi i granata superano i giallorossi. Gol fatti 2,4 (Roma) a 1,6 (Torino); possesso palla 27’:52’’ a 26’:32’’; tiri nello specchio della porta 6,3 a 5,1; tiri totali 14,9 a 11,4; palle giocate 643,6 a 556,2; percentuale passaggi riusciti 72,7 a 71,1; giocate utili 125,9 a 94,4; supremazia territoriale 10’:54’’ a 09’:54’’; percentuale pericolosità 65,7 a 50; percentuale protezione dell’area 56,4 a 50,1; angoli battuti 6,4 (Torino) a 5,2 (Roma) e falli commessi 14 a 13,5.
Sorge quindi spontanea la domanda: come può il Torino provare a fermare la Roma? Può provarci buttando il cuore oltre all’ostacolo e sperando che per una volta la dea bendata voglia concedergli i suoi favori e in contemporanea la Roma incappi in una giornata non positiva. Provando a mettersi nei panni di Ventura meglio schierare il Torino con il consueto 3-5-2 o apportare delle variazioni al modulo per sorprendere Garcia? Il sospetto è che molto probabilmente l’allenatore del Torino almeno all’inizio della partita non lascerà la strada fin qui intrapresa per una nuova, quindi avanti con il solito modulo. Poiché di fronte c’è la Roma che qualche difficoltà l’ha evidenziata nella gara con il Chievo, che si è chiuso bene in difesa concedendo poco e provando a ripartire quando riusciva a conquistare la palla e la Roma si trovava evidentemente sbilanciata in avanti, è molto probabile che il Torino farà altrettanto sperando che De Rossi o Florenzi o chi per loro non inventi la giocata a smarcare Borriello o qualche altro giocatore o che dalla distanza un giallorosso non trovi il tiro vincente. Quindi tenendo conto degli infortunati e di chi è appena guarito non ci sarebbe da stupirsi se in campo il Torino si presentasse con: Padelli; Darmian, Glik, Moretti; D’Ambrosio, Basha, Gazzi, Bellomo, Pasquale; Cerci e Immobile e magari nella ripresa trovassero spazio Barreto, Brighi e uno fra Meggiorini e El Kaddouri. Così schierato il Torino potrebbe essere sufficientemente coperto in fase di non possesso palla e avrebbe l’opportunità di ripartire sfruttando soprattutto le fasce quando il pallino del gioco fosse fra i suoi piedi.
Per tentare l’impresa il Torino dovrà comunque scendere in campo con grande concentrazione e senza paure altrimenti inevitabilmente farà la fine di Livorno, Verona, Parma, Lazio, Sampdoria, Bologna, Inter, Napoli, Udinese e Chievo. La Roma ha dimostrato di essere determinata nel non subire gol, infatti tutti i giocatori che sono finora scesi in campo hanno sempre cercato il raddoppio della marcatura sul possessore di palla avversario e quando non ci sono riusciti piuttosto sono ricorsi al fallo pur di evitare guai peggiori. Stessa determinazione i giallorossi l’hanno dimostrata quando sono alla ricerca del gol: pressano, pressano e pressano ancora fino a quando non trovano un varco per servire un compagno che nel frattempo si è smarcato o per andare direttamente al tiro in porta. Il Torino non ha l’obbligo di vincere questa sera, anche se vincere renderebbe ebbri di gioia i tifosi granata e felici tutti quelli delle dirette inseguitrici della Roma, però i granata hanno il dovere di non mollare neppure per un secondo dal fischio iniziale a quello finale e di mettercela tutta nel ricercare un risultato utile.