Al Torino rivoluzione in attacco: scommessa o mossa vincente?

Immobile, Belotti, Quagliarella e Martinez convocati per la partita con il Frosinone, a casa sono rimasti Maxi Lopez e Amauri.
16.01.2016 13:00 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin per Torinogranata.it
Al Torino rivoluzione in attacco: scommessa o mossa vincente?
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

In estate è stato preso Belotti, adesso è tornato Immobile, Quagliarella non si sa rimarrà, Maxi Lopez o dimagrisce o sarà accantonato, Martinez non ha convinto e Amauri deve andarsene. Tutto sta cambiando nel reparto offensivo del Torino e forse prima della fine del mercato, quindi entro il primo febbraio, si capirà meglio l’indirizzo scelto da Ventura e dalla società. Nel calcio si sa: chi segna ha ragione e chi non lo fa ne paga le conseguenze quasi sempre, alle volte anche se gli errori a monte sono altrui.

Per la partita di questa sera con il Frosinone sono stati convocati Immobile, Belotti, Quagliarella e Martinez e a casa sono restati Maxi Lopez e Amauri.
La mancata convocazione di Maxi Lopez sa di punizione perché non è in forma fisica e da tempo Ventura e la società gli hanno detto che deve dimagrire e con l’arrivo d’Immobile subito dall’allenatore sono state prese nei suoi confronti misure più ferree, una sorta d’avvertimento nonostante il prolungamento del contratto avvenuto il ventiquattro novembre scorso.
Per Amauri il discorso è differente, era già fuori dai piani di Ventura da tempo e con le liste bloccate a venticinque giocatori il messaggio che gli è stato recapitato è chiaro: deve togliere il disturbo e accasarsi velocemente altrove.
Maxi Lopez e Amauri sicuramente stanno bene altrimenti, come avvenuto per Jansson e Pryima, sul sito della società sarebbe comparsa la motivazione per la mancata convocazione. Anche di Obi si tace, ma da tempo è infortunato e svolge un programma personalizzato per recuperare, quindi è dato per scontato che si sappiano le motivazioni della sua assenza. Così come di Farnerud, ma dopo due infortuni consecutivi al legamento crociato del ginocchio sinistro, anche se guarito forse non rientra più nel progetto tecnico.
Martinez dopo i gol a ripetizione che si è mangiato nell’ultima partita con l’Empoli, due clamorosi e altri due abbastanza, sarà ben difficile che troverà spazio, se non molto raramente, ha sprecato l’ennesima chance e forse per lui non ci saranno altri esami di riparazione. Un anno e mezzo per dimostrare di che pasta si è fatti è un tempo ragionevolmente lungo.
Quagliarella dopo l’essere stato tenuto in panchina domenica scorsa a seguito dei noti fatti di Napoli e della successiva accoglienza dei suoi tifosi nell’ultima gara casalinga con l’Empoli è sì stato convocato, ma ha anche dichiarato ai microfoni del Corriere del Mezzogiorno: “Non so quale sarà il mio futuro calcistico”. Con il Torino ha un contratto fino al trenta giugno, ma bisognerà capire se c’è volontà da parte sua, dell’allenatore Ventura e della società di ideare un piano che ne ricucia i rapporti con i tifosi granata.
Belotti anche se finora ha segnato un solo gol è giovane ed è costato otto milioni di euro, quindi per lui fiducia ad oltranza, tanto più che in campo si sbatte e non poco, perché l’investimento fatto non può essere svalutato.
Immobile accolto dai tifosi come l’unico in grado di risollevare le sorti del Torino e con l’obbligo di rilanciarsi dopo un anno e mezzo di flop prima con il Borussia Dortmund, che ne detiene ancora il cartellino, e poi con il Siviglia. Lui è stato l’ultimo capocannoniere granata della serie A, due stagioni fa, quindi tutti confidano nei suoi gol: tifosi, compagni, allenatore e società. Sicuramente mister Ventura studierà il modo per metterlo nella migliore condizione per segnare e di solito Ciro quanto si trova in una situazione assolutamente favorevole non la spreca, anzi la coglie al volo, come ha già fatto nella sua precedente esperienza al Torino.

La rivoluzione in attacco nel Torino è iniziata, il campo e le scelte di Ventura, della società e dei giocatori in sede di mercato diranno se le valutazioni sono state ponderate e fatte nell’interesse del Toro oppure se gli eventi hanno fatto così pressione da portare a decisioni prese nella speranza di cambiare rotta e risalire la classifica dal grigiore del quattordicesimo posto, quindi scommettendo come alla roulette russa.