Al Torino per svoltare serve anche il miglior Sirigu

07.11.2020 10:30 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Salvatore Sirigu
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Salvatore Sirigu
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

In questo inizio di campionato in più occasioni si è fatto fatica a riconoscere Salvatore Sirigu, anche se fra i pali della porta del Torino sembrava proprio esserci lui, ma vedendogli commettere certi errori pareva che ci fosse un suo sosia decisamente non all’altezza di quel SalvaToro che anche nei momenti più bui della scorsa stagione riusciva ad uscire indenne da prestazioni imbarazzanti di quasi tutti i suoi compagni. Con le sue parate, alcune miracolose, tante volte aveva infatti evitato gol che avrebbero fatto ancor di più sprofondare il Torino, che si è salvato, a due giornate dalla fine, proprio grazie alle reti da lui negate agli avversari e ai gol fatti da Bellotti.

La delusione e le arrabbiature per tante parate vanificate dagli errori altrui forse lo hanno deconcentrato e per questo in estate voleva andarsene pi l’arrivo di Giampaolo e il varo di un nuovo progetto lo hanno convinto a restare, anche perché le difficoltà del mercato ai tempi del Covid non hanno creato la condizione per un suo addio. Ma il Sirigu che si è presentato all’appuntamento con la nuova stagione non aveva ancora smaltito le scorie tossiche della precedente e così è diventato un portiere normale, anche un po’ pasticcione. Oltretutto con la difesa passata da tre a quattro anche la linea davanti a lui, e in generale tutta la squadra, ha incontrato qualche difficoltà ad assimilare schemi e movimenti per cui il Torino nelle prime sei giornate ha incassato 16 gol, peggio hanno fatto solo le neo promosse Crotone e Benevento con 17.

Nell’ultima gara con il Genoa, la prima vinta dal Torino dopo quella pareggiata con il Sassuolo, anche la prestazione di Sirigu, come in generale quella della squadra, è migliorata. Avrà scuramente influito il fatto che i rossoblù non erano in serata di grazia, ma comunque guarda caso la prima vittoria è arrivata anche quando il portierone granata non ha commesso errori se non un neo nel finale. Peccato, infatti, che Scamacca, sul tocco di Pandev, nel recupero (90’+5’) gli abbia fatto gol sul suo palo, anche se il tiro era potente, perché in precedenza aveva dovuto intervenire solo tre volte: in presa alta senza problemi ha fatto sua la palla sullo spiovente a rientrare di Rovella su sviluppo da punizione (56’); ha facilmente agguantato un pallone in profondità di Lerager per Pjaca (42’); su passaggio impreciso di Badelj per Lerager ha dovuto solo fare sua la palla (26’).

Adesso il Torino è chiamato a ripetersi e l’occasione non poteva essere più propizia, infatti, domenica l’avversario sarà il Crotone che occupa in solitario l’ultimo posto in classifica con un solo punto all’attivo e ha appunto con il Benevento la peggior difesa della Serie A. Ma per confermarsi la squadra di Giampaolo ha bisogno del suo miglior Sirigu e lui per tornare ad essere quello di sempre deve mantenere la sua porta inviolata cosa che non avviene dal 16 luglio scorso, allora era la 33esima giornata e la vittoria per 3 a 0 sul Genoa di fatto permise al Torino di poter credere nella salvezza. Ora serve un’altra svolta, anche da parte di Salvatore Sirigu.