Al Torino la parola d’ordine è: migliorare, facendo più gol e più punti. Inizia il campionato e Juric attende che la rosa sia completata

21.08.2023 11:30 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Urbano Cairo
TUTTOmercatoWEB.com
Urbano Cairo
© foto di Image Sport

Si ricomincia, dopo l’assaggio in Coppa Italia con la Feralpisalò e il passaggio ai sedicesimi. Stesso stadio, il Grande Torino, ma avversario diverso, allora l’Inter e questa sera il neo promosso Cagliari di mister Ranieri. L’obiettivo è sempre lo stesso: vincere, ma il 3 giugno scorso il Torino non ci riuscì e vide così sfumare l’arrivare all’ottavo posto e accedere agli spareggi per la Conference League. Rispetto al campionato passato la squadra ha in più Bellanova e Tameze, il terzo portiere Popa e il rientrante dal prestito Verdi, ma ci sono stati gli addii di Aina, Singo, Lazaro e Miranchuk più quelli di Gravillon, Vieira e Adopo. La rosa è incompleta ed è risaputo che mancano un terzino sinistro, un trequartista e una punta, ma sono rimasti sia Ricci sia Schuurs. Il mercato è ancora aperto e lo sarà fino al primo di settembre alle ore 20, e quindi come dice Juric tutto è ancora possibile sul fronte degli arrivi e su quello delle partenze.  Finora la società ha agito con logica, sempre per dirla con parole di Juric, nel costruire la squadra e ha seguito le indicazioni del mister, tra l’altro facendo anche tornare Vlasic. Il Torino per cui è vicino ad essere della forza di quello dello scorso anno ed è quindi evidente che non possa bastare per migliorare i 53 punti conquistati e il 10° posto ottenuto. Juric lo ha detto con la schiettezza che lo contraddistingue e non per sminuire la squadra che ha a disposizione oppure per mettere le mani avanti o anche per apparire migliore se alla fine ottenesse, come finora ha fatto, il massimo dai giocatori che ha a disposizione, come taluni insinuano, ma lo ha sottolineato per non illudere nessuno.

Il Torino ha una difesa solida, Buongiorno e Schuurs, continuano a crescere molto bene, Rodriguez è una garanzia, Milinkovic-Savic, sotto la guida del nuovo preparatore Cataldi può migliorare ancora. Djidji anche lui è una garanzia appena si ristabilirà completamente dall’operazione di sport’s hernia e pure Zima può crescere visto che sta superando i problemi fisici che ha avuto. Tutto quindi fa pensare che il Torino anche in questo campionato possa risultare una delle migliori difese come è avvenuto negli scorsi due anni che è stato la quinta forza della Serie A. A centrocampo con Ricci e Ilic più Tameze e si vedrà se rimarranno Linetty e il giovane Gineitis c'è un numero maggiore di soluzioni alle quali attingere rispetto al passato. Per cui quasi mezza squadra ha prospettive superiori per questa stagione, se nessuno sarà ceduto. Il resto invece va completato e migliorato.

Il Torino sta lavorando per far tornare Lazaro, che si era dimostrato un elemento valido prima dell’infortunio, e con l’innesto di Bellanova, “ha le caratteristiche giuste, ma su certi aspetti deve lavorare molto per arrivare ai livelli di Singo. Però sono convinto che possa arrivare a quei livelli e su altre cose anche superarlo” ha detto Juric, e con Vojvoda che sembra tornato quello di due stagioni fa servirebbe solo un altro, con un po’ più di esperienza di Bayeye, per completare le fasce. Per la trequarti, il ritorno di Vlasic era ciò che caldeggiava Juric, Radonjic e Karamok vanno bene, ma occorre un altro elemento. Possibilmente uno più come Miranchuk che come Praet, secondo quanto si può legittimamente dedurre dalle parole dell’allenatore del Torino “Mi è piaciuto molto avere Miranchuk, è un giocatore che lega come accadeva al Verona con Barak perché sono giocatori che hanno caratteristiche che vanno benissimo per il mio tipo di gioco. Hanno caratteristiche diverse Miranchuk e Praet. Se arriverà qualcuno con caratteristiche differenti ci arrangeremo in un altro modo per sostituire uno come Miranchuk". Il ritorno di Miranchuk è quindi auspicabile, ma potrebbe essere anche un altro giocatore purché funzionale al gioco o che comunque dia quelle garanzie che servono sia in termini di creare la superiorità numerica sia di capacità nell’ultimo passaggio e nel segnare. E possibilmente ne servirebbe uno bravo nel calciare le punizioni.

Il centravanti: questo è il nodo da sciogliere. Delicatissima questione. Il Torino per numero di gol è stato deficitario e questo, bisogna dirlo senza mezzi termini, negli ultimi due campionati ha impedito che la squadra arrivasse oltre il 10° posto. Nel 2021-22 i gol sono stati 46 (13° attacco della Serie A) e nel 2022-2023 quattro in meno ossia 42 (14° attacco). Nel primo anno di Juric alla guida del Torino la squadra segnava di più in casa, 29 (8° attacco) a 17 (15° attacco, come quello della Sampdoria), nel secondo la tendenza si è invertita, 27 reti in trasferta (6° attacco) e solo 15 al Grande Torino (18° attacco, a pari di quello della Cremonese). E’ lapalissiano: ci vogliono più gol sia in casa sia in trasferta. Pellegri continua a non essere al meglio e questo lo condiziona come ha detto Juric: "Siamo alle solite. Non riesce ad allenarsi con continuità, a volte ha un problema e a volte un altro. In questo momento la situazione è neutrale: riesce ad avere una certa continuità, ma non quello che io mi aspetto". Sanabria è reduce dalla usa migliore stagione realizzativa con 12 gol però deve almeno ripetersi e possibilmente fare anche meglio, però in questo momento non è al top "Ho grandissima fiducia in Tonny, tutti gli attaccanti non hanno fatto bene in ritiro. Seck è fuori per un problema alla spalla e mi spiace, è una stupidaggine, ma comunque lo tiene fuori. Spero che da domani (oggi, ndr) i nostri attaccanti cambino andazzo perché il ritiro non è stato sufficiente. Abbiamo tantissima fiducia in Tonny e in tutti loro, però vogliamo che facciano bene".
Correa il sogno, può darsi Barrow (nessuno dei due però è il classico centravanti) o qualcun altro. L’ideale sarebbe scovare, in Italia o all’estero, una punta che una volta calatasi nel gioco di Juric segni con continuità e almeno una quindicina di gol: al momento è un’utopia.

Il Torino può migliorare rispetto allo scorso anno? Sì, completando l’organico, senza ovviamente cedere nessuno dei migliori, con giocatori di qualità superiore a quelli che ci sono stati finora e questo dipende da Cairo. Comunque è scontato che questa sera, fischio d’inizio ore 18,30, la gara con il Cagliari, con tutto il rispetto per gli avversari, si concluda con una vittoria.