Affamato e a caccia di rivincite, il nuovo allenatore del Toro sarà così

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Affamato e con tanta voglia di riscatto: sembra essere questo l'identikit dell'allenatore che guiderà Toro nella prossima stagione, se e quando comincerà. Sono così in effetti tutti i nomi accostati (anche in parte da noi) alla panchina granata. Come Semplici, che arriva dall'esonero alla SPAL ma anche da quanto aveva costruito sino ad oggi e con una realtà così importante non si è mai misurato. Un discorso che vale pure per Juric, che se Gattuso non avesse deciso di andare avanti, sarebbe stata la prima scelta del Napoli e forse lo sarà della Fiorentina.

E poi c'è Pioli, che nelle ultime stagioni è stato chiamato a fare più il tappabuchi e invece avrebbe voglia di costruire un progetto da zero. C'è Giampaolo che evidentemente con le big ha feeling limitato, ma quando è messo in condizione di lavorare senza troppa pressione ha sempre fatto bene. E c'è Nicola che pagherebbe di tasca sua perché quello con il Toro è un legame inscindibile anche se poi ha preso mille altre strade.

Come dite? Ci sarebbe pure Longo? Certo, e c'è ancora. Solo che qualcuno gli sta già facendo il funerale ancora prima che calcisticamente sia morto. Un gioco delle parti che lui conosce molto bene, ma che meriterebbe di dargli anche più rispetto.