Adesso per Vagnati, con i pieni poteri conferiti da Cairo, è arrivata la sfida più grande: il mercato

02.07.2021 10:30 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Vagnati e Cairo
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Vagnati e Cairo
© foto di Image Sport

Il ben servito dato a Bava, responsabile del settore giovanile, e Comi, direttore generale, entrambi avevano contratti fino al 2022, ai quali va aggiunto quello a D’Ambrosio, segretario del settore giovanile, che era in scadenza di contratto, conferisce i pieni poteri a Vagnati, che dopo essersi portato dalla Spal Bernardelli e Specchia è in procinto di far arrivare anche Ludergnani e molto probabilmente pure Laurino, Caprari (unico non spallino arrivando dal Bologna) e Bof. Non che prima Vagnati non avesse potere visto che dal 14 maggio 2020 ufficialmente è il direttore tecnico del Torino Fc, ma adesso, che è riuscito ad ottenere di circondarsi completamente di suoi uomini di fiducia, il suo potere inevitabilmente è aumentato e si è incrementata la fiducia del presidente Cairo nei suoi confronti altrimenti non gli avrebbe concesso di circondarsi di suoi uomini dando appunto il benservito a storiche figure del club granata quali erano Bava, Comi e D’Ambrosio.

Adesso per Vagnati però arriva il bello perché deve confrontarsi con la gestione del secondo mercato estivo, che è per antonomasia il più importante e lo è ancor di più vista l’esigenza di rivoluzionare la rosa dopo due salvezze agguantate all’ultimo alla quale va aggiunta quella della Primavera (che a inizio della scorsa stagione era stata affidata a Cottafava, altro uomo di Vagnati, poi esonerato per far tornare dopo un anno e mezzo Coppitelli, che al Torino era stato portato da Bava nel 2016) e per di più con tre esercizi di bilancio consecutivi negativi che impongono risparmi e magari anche plusvalenze in modo da cercare se non proprio di azzerare almeno di diminuire il passivo di 45,2 milioni di euro. Nel precedente mercato estivo Vagnati non era riuscito a prendere a Giampaolo i giocatori chiave che chiedeva, anche perché Cairo non aveva avvallato le richieste economiche per cartellini e stipendi,  non era riuscito a cedere più di un giocatore, Zaza su tutti, e i rinforzi portati non si sono rivelati all’altezza delle aspettative, Rodriguez, Linetty e Bonazzoli per fare tre esempi. Certo ha dovuto fare i conti con un mercato ancor più difficile del solito a causa della pandemia e con un budget di sicuro non consistente, ma resta il fatto che la squadra ha faticato più del previsto e solo l’arrivo di Nicola in panchina, che ha preteso e ottenuto da Cairo come rinforzi Madragora e Sanabria, alla fine hanno permesso al Torino di riuscire a rimanere in Serie A.
Con i pieni poteri e circondato dai suoi uomini di fiducia ora Vagnati deve però dimostrare quanto vale al di là dell’approdo sulla panchina di Juric o dell’aver prolungato il contratto a Milinkovic-Savic e preso Berisha: buon lavoro e auguri.