Abbruscato: "Da metà aprile conto di dare il mio contributo"

Dall'inviata alla Sisport
27.03.2009 16:22 di  Marina Beccuti   vedi letture
Abbruscato: "Da metà aprile conto di dare il mio contributo"
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Oggi in conferenza stampa si è presentato Elvis Abbruscato, ormai sulla via della guarigione. Il bomber reggiano è parso tirato a lucido e con un nuovo taglio di capelli che gli dona molto. A causa del suo lungo infortunio e la lontananza da Torino per le cure, Novellino non l'ha nemmeno incrociato, avendo ripreso proprio mercoledì scorso, primo giorno di lavoro anche per Camolese.

Abbruscato parla subito delle sue condizioni fisiche: “Nel quotidiano cerco di capire come si evolve la situazione. Spero tra 15/20 giorni di tornare a disposizione del mister. Ho vissuto serenamente la mia situazione, riguardo alla squadra ho sempre sentito i miei compagni tutti i giorni e cercavo di trasmettere loro positività. Sono sempre stato legato ai miei compagni anche per non pensare alla mia situazione, ma alla squadra. Voglio portare positività al gruppo, aver bruciato le tappe è un motivo di orgoglio per me, spero di poter ancora dare il mio contributo anche solo per dieci minuti a partita. Il mio stimolo è arrivare alla sera e capire che la mia caviglia sta bene".

A proposito della situazione non felice del Torino, Abbruscato ha commentato: "Dall'esterno è facile giudicare, dal di dentro è diverso, una situazione che è così da tre anni, per motivi che non devo dire io, perchè non faccio l'allenatore. Vedo molta foga nel cercare il gol e questo può avere l'effetto contrario, in quanto poi le situazioni non arrivano. Gli attaccanti comunque devono avere della pressione addosso, serve da stimolo per segnare. Il problema del gol deriva anche dal fatto che, quando fai fatica a trovare un'idea di squadra, l'attaccante patisce questa situazione. In alcune partite non si riusciva a fare il proprio gioco e se poi si subiva il gol, mentalmente diventava sempre più dura".

Quando il bomber granata si fece male a Siena, l'attacco aveva molti interpreti, ora invece il gruppo si è assottigliato: "Con l'abbondanza io stavo bene", ha replicato Abbruscato che poi ha parlato di Camolese: "L'ho trovato genuino, questo è il primo impatto che ho avuto. Quando le persone ti guardano in faccia non hai bisogno di chiederti cosa pensano di te. Camolese è uno di quelli che dicono davvero quello che pensano". Mercoledì quando Abbruscato è apparso in campo i tifosi gli hanno tributato un lungo applauso: "Il rapporto con la gente granata era già buono a inizio stagione, grazie anche al mio comportamento. Il fatto di essere stato applaudito è una manifestazione d'affetto", ha detto il bomber.

Riguardo al campionato l'attaccante granata ha aggiunto: "Ormai è come un torneo, la paura c'è, tutti la sentono, anche chi sta lottando per lo scudetto. la presunta paura di arrivare alle ultime due partite dove ci si deve giocare tutto. Adesso c'è la consapevolezza che questa sosta è importante e sono tutti concentrati e determinati per andare a Palermo e fare la prestazione della vita, senza la paura che domenica possa finire il campionato. Al Toro sono cresciuto in questi anni, soprattutto come uomo, sono convinto che prima di andarmene farò qualcosa di importante. Ho ancora due anni di contratto, ma credo che sia uno stimolo essere in tensione quando arriva la fine del rapporto".

Sul fatto se resterà anche in caso di retrocessione, Abbruscato è stato sul vago: "Ancora non sono riuscito a dimostrare di essere da serie A. L'anno scorso ho ottenuto la promozione con il Lecce, che reputo fosse più forte di quello di questa stagione, mi stupisce il fatto che noi siamo vicini a loro. Quando entri in un tunnel vuoi arrivare alla luce che però sembra non arrivare mai, ma adesso dobbiamo accelerare i tempi, non siamo più scarsi di quelli davanti a noi".

Riguardo alla quota salvezza il centravanti ha le sue certezze: "Credo che non si debbano fare tanti punti, penso che si arrivi ad un punteggio più basso dei 40, dobbiamo arrivare prima possibile a 35/36, senza guardare gli altri. Abbiamo dei doveri verso i nostri tifosi, che hanno sposato l'idea di starci vicini perchè sono consapevoli che possiamo ancora farcela, per questo dobbiamo lottare fino alla fine”.