A gennaio un mercato di giovani promesse convince poco se il Torino vuole puntare a qualche obiettivo
Ma quali obiettivi ha il Torino? Da ciò che emerge dai rumors di mercato più di un nome accostato al Torino è di giovani in rampa di lancio, Adli (22 anni), Luvumbo (20), Sulemana (19), Jesus Vazquez (20), anche se non mancano giocatori con età superiori e quindi di maggiore esperienza, Nzola (26), João Pedro (30), Praet (28), Diego Rossi (24), Sabiri (26), Shomurodov (27), Idrissa Touré (24), Zurkowski (25). L’elenco potrebbe essere anche più lungo, ma i nomi citati sono più che sufficienti per inquadrare l’argomento. Il Torino dopo 15 giornate è al 9° posto con 21 punti e potrebbe averne anche qualcuno in più, con connessa migliore posizione in classifica, se qualche amnesia, diciamo così, non gli avesse fatto subire gol che sono costati punti e se avesse segnato un po’ di più. Potenzialmente quindi la squadra può fare meglio, soprattutto se arrivassero i giusti rinforzi: un centrocampista, un attaccante, un trequartista e un uomo di fascia, più un secondo portiere visto che Berisha ha chiesto di essere ceduto.
Già in estate e anche a gennaio 2022 e persino l’estate precedente erano arrivati giovani promettenti, ma a parte Ricci, Schuurs, Zima e Pellegri però frenato da vari acciacchi, gli altri non hanno trovato molto spazio perché evidentemente non ancora pronti alla Serie A, Bayeye, Ilkhan, Seck, Stojkovic e Warming. Questo vuol dire che puntare sui giovani va bene, ma solo se hanno spiccate qualità tecniche e carattere forte, ma comunque non bisogna prenderne molti altrimenti si finisce per avere una panchina abbastanza lunga che però non fornisce alternative sulle quali contare veramente.
Si ritorna quindi alla domanda iniziale: ma quali obiettivi ha il Torino? La concorrenza anche solo per il posto in Conference League è alta, decisamente alta. Classifica alla mano l’Udinese, che è ottava ha 24 punti, e poi Roma, Atalanta, Inter, Lazio e Juventus stanno tra il 7° e il 3° posto in soli 5 punti e il Milan che è secondo ne ha soli due in più. Però se si pensa sempre che le altre squadre sono più forti e che tanto non basta qualche rinforzo per colmare il gap, comunque ci sono rinforzi e rinforzi, il Torino rimarrà sempre nel limbo di metà classifica. Posizione indubbiamente tranquilla, ma senza appeal o l’adrenalina e le emozioni che si provano a lottare per un qualche traguardo. E di conseguenza non c’è da stupirsi se poi i migliori giocatori vogliono andare altrove, anche correndo il rischio di non sfondare.