A 4 giorni dall’inizio del campionato al Torino mancano i sostituti di Bremer e Praet. E chi prende il posto di Belotti?

09.08.2022 11:00 di Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Ivan Juric
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Ivan Juric
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Juric lo aveva detto in tempi non sospetti, fine dello scorso campionato, servono 10 giocatori. Ha ribadito che l’organico a sua disposizione è incompleto con la furiosa lite con il direttore tecnico Vagnati il 27 luglio. E il perdurare del silenzio dell’allenatore continuato dopo la fine del ritiro in occasione della Coppa Italia, chissà se venerdì farà la conferenza stampa di presentazione della prima partita di campionato con il Monza, indirettamente lo conferma. E basta pensare quali giocatori mancano per non avere dubbi su quanto il mister con il suo lavoro stia sopperendo agli addii di giocatori che erano fondamentali per il suo gioco.

A quattro giorni dal via al campionato non c’è il sostituto di Bremer e con il Monza sono indisponibili sia Zima, infortunio alla spalla, sia Buongiorno, deve scontare una squalifica rimediata nell’ultima giornata dello scorso torneo, e si aggiunge, per scelta di Juric, l’aver messo fra chi non rientra nei piani Izzo per cui insieme a Djidji e Rodriguez in difesa potrà essere utilizzato Adopo, che calcisticamente nasce come centrocampista, oppure vedere chi fra gli uomini di fascia può assumere una posizione più arretrata sul centro-destra della linea difensiva tenendo conto che anche Vojvoda è indisponibile, lesione di primo grado al retto femorale. Durante il ritiro sono stati provati Aina e Bayeye (il francese è uno dei nuovi acquisti e arriva dalla Serie C), così come Adopo in mezzo. E il neo acquisto Lazaro essendo un terzino destro può essere un’opzione. La soluzione che forse intaccherebbe meno gli uomini di fascia è quella con Djidji braccetto di destra, Adopo al centro e Rodriguez braccetto a sinistra, ma ovviamente è Juric che deciderà cos’è più consono. Più difficile, ma non impossibile il passaggio a una difesa a quattro, però questo inciderebbe ancora di più sugli equilibri della squadra e condizionerebbe maggiormente le sostituzioni. Tutto questo sottolinea quanto sia grave non aver ancora preso un sostituto di Bremer, che ha lasciato il ritiro del Torino in Austria il 19 luglio.

Altra criticità è la trequarti orfana di Brekalo, che non ha voluto restare, Pjaca e soprattutto Praet, non riscattato come il croato. Certo è arrivato Radonjic, che con il Palermo ha segnato e fornito l’assist per la rete di Lukic e ha partecipato all’azione del gol di Pellegri, e c’è anche Seck,che Juric continua a indottrinare però il ragazzo ha ancora bisogno di lavorare parecchio per essere funzionale e affidabile per il gioco del mister. E anche in questo settore di campo per scelta tecnica sono fuori dal progetto Verdi, Edera, Millico e Horvath. Durante la preparazione sono stati utilizzati a supporto della punta ad agire fra le linee sia Lukic sia Linetty, ma avanzare il capitano vuole dire sottrarlo al centrocampo, che resterebbe con Ricci, Segre e il diciottenne neo acquisto Ilkhan oltre a Linetty, e il polacco oltretutto non ha proprio le caratteristiche da trequartista seppur vi si adatti. Coperta corta anche qui. Magari alla fine del calciomercato, chiuderà i battenti il 1° settembre alle ore 20, la dirigenza granata farà tornare Praet  oppure prenderà qualcun altro, ma intanto Juric deve arrangiarsi.

Ed infine, ma non ultimo per importanza, anzi, va affrontato il discorso su chi prende il posto di Belotti?. La risposta parrebbe semplice: Sanabria. E poi c’è Pellegri. Mentre Zaza anche lui è nel gruppo di chi non rientra nel progetto tecnico. Già però Sanabria in carriera non è mai stato un attaccante prolifico, solo nella stagione 2015-16 è andato in doppia cifra, 11 reti, quando giocava nello Sporting de Gijón. E anche con il Palermo, neo promosso in Serie B e sabato ancora allenato dal mister della Primavera Di Benedetto dopo l’addio di Baldini, ha sprecato occasioni importanti per segnare: non è arrivato in area all’impatto con il pallone sui passaggi di Radonjic (28’) e Aina (42’) e si è fatto anticipare da Marconi (47’). Pellegri ha di certo tanta voglia di mettersi in mostra e superare gli anni bui costellati da infortuni, ha segnato nel finale dello scorso campionato alla Lazio e sabato in Coppa Italia appena entrato, ma resta un ragazzo di 21 anni con un punto interrogativo sulla tenuta fisica. Belotti nei suoi sette anni di permanenza al Torino è sempre andato in doppia cifra tranne l’ultimo, ma nonostante i tre infortuni e il meditare l’addio é comunque risultato l’attaccante più prolifico con otto reti. Chi può affermare con assoluta certezza che al Torino non serva un comprovato bomber?