Trasformare il tifoso da member a owner
Ripensare il ruolo del tifoso che deve tornare ad essere il perno centrale su cui ruota il progetto sportivo. Questo in sintesi è il messaggio uscito dalla conferenza-lezione tenuta ieri nell’Aula Jona del dipartimento di Management dell’Università degli Studi di Torino e dalle parole dei relatori Anna Claudia Pellicelli, professore ordinario di Marketing Strategico e Internazionale e direttore dei due master in marketing, Massimiliano Romiti, presidente del comitato “Nelle origini il futuro” o NOIF e Consigliere dell’Associazione ToroMio, Massimo Nalli, Presidente Suzuki Italia, e Maurizio Laudicino, attuale Dg del Pistoia Basket e autore del libro “Sport Marketing Formula - Come far vincere la squadra anche fuori dal campo rimettendo il tifoso al centro”.
L’indicazione è quella di ripensare il ruolo del tifoso, dunque, fino a trasformarlo da member a owner, sul modello già presente in altre parti d’Europa e in particolare in Germania, dove il Bayern Monaco è ormai considerato per tanti un modello da cui prendere spunto. “Da anni - ha detto in apertura Massimiliano Romiti – ToroMio e il NOIF sono promotori del valore della partecipazione popolare nel mondo del calcio e dello sport, continuando, nel frattempo, il lavoro per l’attuazione di una riforma di legge che sia di supporto ad un cambiamento che gioverebbe a tutti i protagonisti di tale mondo. Per noi lo sviluppo più naturale è quello che è già in atto in altri paesi, e cioè che i tifosi possano entrare all’interno dei club e poter così partecipare in modo attivo al suo sviluppo”.
Il coinvolgimento popolare rimane fondamentale nel libro che Maurizio Laudicino ha pubblicato per Dario Flaccovio, in libreria dal prossimo 18 novembre. “Le società devono cambiare approccio verso i loro clienti - ha spiegato l’autore - e slegare la propria attività di marketing dai risultati sportivi, per avvicinarsi al territorio con tutta una serie di attività che ricreino quel legame che permette di andare avanti anche quando arrivano le sconfitte. Un esempio? L’NBA in America dove la cultura sportiva vince sul risultatismo esasperato. Sapete qual è la squadra più ricca? I New York Kniks, che non vincono il campionato dal 1973 e non praticano ad una finale dal 1999”.
Significativa la presenza di Massimo Nalli, che insieme a Gianfelice Facchetti ha firmato le prefazioni del libro. “Suzuki Italia è a Torino da sempre - ha raccontato il presidente di Suzuki Italia - e per questo abbiamo scelto il Torino per entrare come sponsor di maglia nel mondo del calcio. La visibilità è importante, ma per noi è ancora più importante l’aspetto emozionale, e cioè poter raccontare a tanta gente due storie simili che hanno un forte radicamento in città. Mi chiedete se abbiamo venduto più macchine? Questo non lo sapremo mai, quel che è certo è che un’indagine di mercato che abbiamo realizzato ci dice che negli anni la percezione del brand Suzuki in Italia è cresciuta del 70%”.