Trap, è la gioia della Gialappa's. Le frasi storiche
I suoi primi 70 anni il Trap li festeggia in poltrona, da pensionato, ma ancora sul campo, alle prese con giocatori nuovi e una nuova lingua da scoprire: Giovanni Trapattoni, che i rivali chiamavano “sanguisuga” e che tutti hanno conosciuto come Trap, è così. Un vulcano che non ha mai smesso di regalare lava.
Nato sotto il segno dei pesci a Cusano Milanino il 17 marzo 1939, da mezzo secolo Trapattoni è sulla breccia. E nella sua decennnale carriera di allenatore, stato prodigo di dichiarazioni che spesso hanno fatto la delizia di comici e commentatori televisivi. Tant’è che il Trap non è mai mancato nel programma satirico della Gialappa’s.
E non sono mancate neanche le sfuriate nei confronti dei tre autori-conduttori, Marco Santin, Giorgio Gherarducci e Carlo Taranto. Protagonista di tante puntate, Trapattoni era quasi il clou dello show: dagli “Ipse dixit”; alle conferenze stampa e alle interviste impossibili, sottotitolate sia quando allenava in Italia che all’estero, alle perle di saggezza.
Ecco alcune delle frasi celebri del personalissimo blob del Trap.
- «E così abbiamo il primo infortunato» (dopo essere caduto dalla sedia nella conferenza stampa di presentazione della partita che l’Irlanda, di cui è ct, avrebbe giocato con il Montenegro, nel settembre scorso).
- «Mai dire gatto se non ce l’hai nel sacco» (Qualificazioni Europei 2004, settembre 2003).
- «Non sono rincoglionito e neppure bollito come qualcuno pensa».
- «Non compriamo uno qualunque per fare qualunquismo».
- «Sia chiaro, questo discorso resta circonciso tra noi».
- «Ma adesso mi sembra di essere diventato un politico. Devo leggere tanti giornali, guardare la tv per aggiornarmi sui giocatori che non ho seguito di persona».
- «Già devo sentire tanti pareri, ci mancherebbe solo che mia moglie mi parlasse di calcio».
- «Non sono il mago Zurlì, nè ho la bacchetta magica».
- «Non sono nè la Lollobrigida, nè Marilyn, non merito tante attenzioni, non sono mica così bello».
- «Non mettiamo il carro davanti ai buoi, ma lasciamo i buoi dietro al carro»; - «Il nostro caso è prosa, non poesia».
- «Abbiamo ritrovato il nostro filo elettrico conduttore».
- «La nostra è una situazione di classifica non dico tranquilla. Ma sicuramente tranquilla».
- «Una sfida ostica, ma anche agnostica».
- «Nella mia carriera sono stato morso da otto scorpioni. Ormai ho dentro l’antidoto».
- «Quando ti abitui allo zucchero non accetti più il sale»;
- «Un allenatore non è un idiota ed io sono stufo di difendere questi giocatori e prendermi sempre la colpa. Questi giocatori erano deboli, quasi bottiglie vuote. Strunz, poi, da due anni è sempre infortunato ed ha giocato solo dieci partite».
- «C’è maggiore carne al fuoco al nostro arco, anche se l’arco lancia le frecce».
Il Tirreno