Toro: famiglia granata
Amarcord ... la partita di ieri sera ha rimesso davanti agli occhi la grandezza che fu di alcuni personaggi che hanno vestito la maglia del Toro ... chi non ha fatto dei paragoni, anche se il passare degli anni non lo permetterebbe?
Vedendo certi giocatori ti rendi conto della differenza fondamentale che passa fra un giocatore normale e quelli che hanno quel qualcosa in più, quella capacità di prevedere un attimo prima dove andrà a finire la palla, quelli che riescono ad anticipare il movimento di quel tanto che basta per spiazzare l'avversario, quelli che vedono l'angolino nascosto della porta fra una selva di gambe ... e che hanno il piedino buono per indirizzare la palla proprio dove serve.
Certo le pance sono lievitate ed il fiato praticamente non esiste, ma guardandoli con gli occhi collegati direttamente con il cuore non ci si poteva non emozionare.
Ovviamente stride tantissimo, come spesso accade, il passato con il presente, il ricordo dello scudetto o della finale con l'Ajax o meglio la partita in cui il Toro bastona il Real e la side B della classifica di serie B di oggi ... non ci sono parole bastanti per poter descrivere il macigno che il tifoso del Toro si ritrova oggi sullo stomaco e sui sentimenti.
In questi giorni abbiamo a lungo riflettuto sulla situazione odierna e ci siamo resi conto di aver creduto, forse come Cairo, in Petrachi ed in tutto quello che faceva, senza condizioni.
La rivoluzione dello scorso anno ci ha illusi che la strada fosse quella giusta, ma alla fine l'agire da Duce o Coducador che dir si voglia del DS non ha dato i frutti sperati ... anzi c'è stata parecchia miopia nell'agire e nell'assegnare ruoli chiave a chi in fondo un'esperienza se la deve ancora fare.
Cairo forse ha fatto l'unica cosa che poteva fare ... ha spostato l'attenzione completamente su di se, dando così modo alla squadra di affrontare questo rientro di Lerda senza dover scontare la critica feroce dei Media e del Tifo.
Lascierà o non lascierà?
Non pensiamo che oggi sia importante, sicuramente si è rotto qualche cosa in maniera definitiva, ma non è detto che quello che si è frantumato sia il legame fra Cairo ed il Toro ... forse è cambiato il modus pensandi del Pres. nei confronti del calcio.
Forse Cairo si è finalmente accorto che ad agire così con estemporaneità, raccontando ad esempio di settori giovanili fortissimi, quando la punta di Diamante è la squadra Allievi (16 anni) che arriva in finale nel Torneo Arco di Trento mazzuolata malamente dai fenomeni dell'Inter, giocatorini che già costano cifre che la prima squadra granata non ha investito ... non è la cosa migliore.
Forse il Pres. se rimarrà, ha capito che il primo investimento (Vatta docet) deve partire proprio dal settore giovanile, dal Fila e dal ricreare la comunità, la famiglia granata che si dispersa in questi anni difficili.
Forse il Pres. ha capito che alla fine quando lo stellone fortunato guarda solo più da una parte che non è la tua, quelli che ti restano vicino (e neanche sempre) sono solo quelli della tua famiglia e non i prezzolati Lanzichenecchi che con una mano tengono la bandiera, con l'altra il portafogli e gli occhi sono sempre rivolti verso chi sta vincendo.
Ieri c'era tanta famiglia granata all'Olimpico e scusateci se andiamo controcorrente, c'era anche il Pres ... voglia di vendere? ... Mah, vedremo!
GMC