Toro: con orgoglio e voglia... finalmente
Quando meno te lo aspetti eccolo li che spunta fuori: l’orgoglio del Toro, lo spirito di sacrificio, l’animus pugnandi che tutti dall’inizio del campionato stanno invocando a gran voce.
La voglia di combattere si è materializzata dentro lo stomaco dei giocatori granata e questa volta, tutti i difetti che molti di loro posseggono, sono passati in secondo piano: correre, menare il randello e palla in contropiede.
Finalmente un cross degno di questo nome, finalmente un attaccante che si toglie la maschera da pippero e ancora finalmente la rete degli altri che si gonfia! Pensavamo che fosse un sogno.
Se solo i nostri fossero stati un po’ più cinici, modello Cagliari di ieri sera contro la Juve, adesso potremmo cantare noi: salutiamo la capolista. Se Diana non fosse stato dotato da madre natura di due attrezzi (i piedi) così poco avvezzi a fare la cosa giusta, adesso potremmo gridare al colpaccio.
Un punto recuperato sui due persi contro la Reggina nell’inopinata partita dell’altro giorno, è vero il Lecce ha vinto ma alla prossima occasione è ghiotta i granata ospitano il Chievo ed il Lecce l’Inter arrabbiata per non aver chiuso il campionato. Insomma giocando così veramente non è detta ancora l’ultima parola.
Sereni si è superato in almeno quattro occasioni, chiudendo la saracinesca (finalmente), anche se sul gol di Burdisso, che a nostro avviso colpisce in piena faccia Ogbonna con il gomito, in effetti il portiere poteva fare di meglio, ma dargli contro oggi sarebbe francamente ingiusto.
Peccato che Zanetti, che non ci è proprio piaciuto in fase propositiva, non sia stato più pronto in alcune occasioni in cui l’Inter lasciava gli spazi aperti, ancora peccato che Diana proprio non riesca a concretizzare mai praticamente nulla. Una occasione da centro/limite area sprecatissima, un contropiede quattro contro due buttato al vento quando bastava toccarla poco poco per il compagno, ma questi sono i giocatori e quindi inutile lamentarsi.
Pesa invece molto la mancata espulsione di quel furbone di Cruz che già ammonito doveva pedalare diritto nello spogliatoio al 39° del primo tempo, quando ha falciato da dietro Angelone Ogbonna, perché i nerazzurri in undici lasciavano spazi grandi come praterie, in dieci sarebbe stato ancora meglio.
C’è da dire che l’Inter visto che fenomeno è Quaresma in dieci lo era lo stesso, forse è per questo che Novellino ha messo in campo il fantasma di Stellone, che con Rosina che correva come un pazzo avanti e indietro (bravo!), menando e prendendole, dicevamo di Stellone versione già stanco dopo cinque minuti.
Bravo Dzemaili che ha cercato per lo meno di ragionare, bene Dellfiore che ha capito che il sacrificio alla fine paga ed anche Di Loreto che qualcuna delle sue la combina sempre, si è dato da fare in chiusura con dei clienti alla Ibra per niente facili.
Abate … è un grande!
Cairo ha detto che finalmente ha visto una squadra in campo … quanto siamo d’accordo con lui. Ma ci voleva tanto ai nostri eroi per rendersi conto che solo così possono ottenere dei riusltati?
Alla faccia degli psicologi, se giocano così avranno tutto lo stadio dalla loro parte, se corrono così finalmente potremo vedere qualche vittoria.
Oggi si può essere moderatamente contenti, domenica vietato sbagliare!
GMC