Torino, ora la parola al mercato

20.12.2010 14:08 di  Marina Beccuti   vedi letture
Fonte: Massimo De Marzi per www.carlonesti.it
Torino, ora la parola al mercato
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© foto di Gianluca Petrachi

Il mercato può essere la chiave di volta anche per far decollare definitivamente il Toro. Negli ultimi due mesi del 2010 i granata non hanno più perso, risalendo la classifica fino al quinto posto, dopo un avvio da brividi e la panchina di Lerda che traballava pericolosamente. A fine ottobre, dopo il rovescio casalingo contro il Frosinone e la squadra nella colonna di destra della classifica, ci si domandava perché Cairo non si decidesse a dare il benservito all’allenatore, che da quel momento ha smesso di essere integralista nella scelta del 4-3-3, ha operato scelte definitive anche nell’undici da mandare in campo e la squadra ha risalito corrente e classifica.

Il tutto pur dovendo fare a meno da settimane di Bianchi, capitano, cannoniere e trascinatore del gruppo. Contro Piacenza e Siena, pur giocando bene, il Toro aveva mancato il colpo del k.o. ed aveva finito per farsi rimontare dagli avversari, lo sciupio è proseguito contro Triestina ed Empoli, ma la squadra ha saputo trovare gol pesanti non solo da Sgrigna e sabato ha giocato una prima ora di gara scintillante. Se a questo gruppo, che ha ritrovato Pratali come leader della difesa, sarà aggiunto un tassello per reparto, con l’arrivo di un jolly difensivo, un uomo di qualità in mezzo al campo e una punta che sappia fare coppia con Bianchi o sostituirlo degnamente (il gol di Pellicori contro l’Empoli non cambia la sostanza, l’ex mantovano non è attaccante affidabile a certi livelli), la zona playoff sarà centrata senza grossi problemi e forse la serie A diretta potrebbe non essere un miraggio.

Lerda è tecnico preparato, la cui mano si vede nel Toro di oggi che vince e convince, Petrachi è un ds competente e capace di fare bene anche con pochi mezzi a disposizione, ma ora è il momento che la proprietà faccia il suo, dopo aver condotto al risparmio le ultime campagne trasferimenti. Perché il 2011 sia l’anno della rinascita.