Torino, Juric alza le mani: "Più di così non riesco a fare". A gennaio nuovo esame per Cairo

16.10.2022 11:30 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Tmw
Ivan Juric
TUTTOmercatoWEB.com
Ivan Juric
© foto di TuttoSalernitana.com

Ivan Juric è un mix di amarezza e quasi rassegnazione. “Mi dispiace tanto, ma non riesco a fare di più per il Toro e a portarlo più in alto” le parole del tecnico granata dopo l’ennesima sconfitta in un derby. “Qui le ambizioni sono più grandi rispetto a Verona e si vuole andare in Europa, ma bisogna porre obiettivi realistici – prosegue Juric in una conferenza stampa fiume nel post-partita – e io non riesco a spingervi più su: non è rassegnazione, è la realtà, anche se pure io vorrei dare molte più soddisfazioni a questi splendidi tifosi”.

Media-gol da B
Sono, in qualche modo, parole che cominciano ad avere il sapore dell’addio. Perché sembra quasi dire: “Il Toro è questo, più di così non può fare allo stato attuale delle cose”, con la squadra che a questo punto sembra essere destinata ad un campionato anonimo e da metà classifica. Certo, un passo in avanti rispetto alle terribili annate in cui si è rischiata la retrocessione, ma non ancora abbastanza per poter puntare più in alto. E perdere un derby con una Juventus in queste condizioni, in piena crisi di nervi e di risultati, non può che aumentare rassegnazione e amarezza. Proprio come quelle che c’erano nelle parole di Juric, il quale adesso non dovrà gettare la spugna ma provare a continuare sulla strada tracciata da un anno e mezzo. E, magari, sperare in qualche aiuto dalla proprietà durante il mercato di gennaio: lui non chiederà nulla, lo ha già detto apertamente anche perché “ho preso due schiaffi e ho fatto tre passi indietro”, ma un Toro che non segna non può non essere visto dal presidente Urbano Cairo. E non è un problema di gioco, di allenatori o di giocatori, è proprio che questa squadra non ha le pedine che facciano gol: lo dice la storia di tutta la rosa granata, la loro carriera e la loro esperienza passata. Bisognerà correre ai ripari, anche perché pure per la salvezza non può bastare una media da 0,8 reti a partita.