Torino, i punti persi con le "pericolanti" pesano. Ma Juric ci crede: "Stiamo facendo benissimo"

11.02.2024 11:30 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Tmw
Vlasic, Sanabria e Tameze
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Vlasic, Sanabria e Tameze
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E’ un altro passo falso, il Toro viene fermato da un’altra pericolante. Dopo la Salernitana, che giusto poche ore fa ha esonerato Inzaghi, i granata non battono nemmeno il Sassuolo e Dionisi salva la sua panchina con questo 1-1. La squadra di Juric reagisce dopo lo svantaggio a freddo, ma poi crea troppo poco e l’unica vera occasione arriva sull’ultimo pallone, con Zapata che per poco non trova la testata da tre punti. Pronti, via e il Toro è subito sotto: cross dalla destra di Pedersen, Lovato e Bellanova si dimenticano di marcare Pinamonti e l’attaccante è liberissimo di colpire di testa, con Milinkovic-Savic che è poco reattivo nell’intervento. I granata partono con l’handicap ma reagiscono subito, il pareggio arriva sul solito asse Vlasic-Bellanova-Zapata e il colombiano firma il suo decimo gol in carriera al Sassuolo. Nella ripresa i ritmi non si alzano ma rimangono piuttosto bassi. Juric concede l’esordio a Okereke e prova a cambiare la sfida a una ventina di minuti dalla fine, il rimpianto Toro è tutto sull’ultimissimo pallone, con la testata di Zapata respinta da Consigli e dal palo.

I numeri dei granata con le piccole restano negativi, dopo il pari contro la Salernitana arriva un altro punticino contro il Sassuolo. E poi ancora gli 0-0 contro Cagliari e Verona, oltre ai due punti lasciati contro Udinese e Frosinone. Sono risultati che pesano tanto, anche di questo Juric ha parlato nel post-partita: "Per vincere dobbiamo sempre essere perfetti e allora diventa difficile: bisogna vincere anche quando sei solo leggermente meglio degli avversari" ha detto dopo la sfida al Mapei Stadium. Il croato, però, continua a crederci: "Possiamo crederci, anche a livello mentale: stiamo facendo benissimo, la parte sinistra della classifica per me è tanta roba ma vogliamo qualcosa in più” l'appello alla squadra e alla tifoseria. A Reggio Emilia, però, è stata persa l'ennesima occasione.