Torino, Grasso: "Ci vorrebbe uno come Zaccarelli"

05.04.2011 09:50 di  Marina Beccuti   vedi letture
Fonte: Tuttosport/TuttoB
Torino, Grasso: "Ci vorrebbe uno come Zaccarelli"
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Riportiamo alcuni passaggi dell'intervista concessa a Tuttosport dal noto critico televisivo, Aldo Grasso: "Le sensazioni che ho vissuto dopo il derby a scopo benefico? Rimpianto. Ma anche un po' di rabbia. Perché non si capisce proprio che cosa stia succedendo dalle parti di Torino. Mi fa male vedere una piazza come Novara, con tutto il rispetto, che in provincia ha una maggiore organizzazione e risultati oggettivamente migliori. Dirigere la società da Milano non è una buona soluzione: è la società che rappresenta le fondamenta di una squadra di calcio. Io nutro grande simpatia nei confronti di Petrachi, però sentirlo parlare, rappresentando il Torino, venerdì contro il Grosseto, mi ha fatto pensare: 'la comunicazione non è il suo forte e non dovrebbe nemmeno essere lui a svolgere quel tipo di mansioni'. E' il direttore sportivo, dovrebbe cercare giocatori. Serve un direttore generale. La nostra è una società di bravi ragazzi, ma manca la figura giusta. Uno alla Zaccarelli. Io non riesco a darmi pace sul caso Benedetti. Ma come è possibile farsi scappare un giovane così? Avevamo già pronta la coppia di difensori centrali del futuro: Ogbonna e Benedetti. Se c'è una dirigenza forte e organizzata uno come Benedetti non va via, specialmente con il papà nel settore giovanile. E poi mi domando: 'per come sta giocando il Torino adesso, anche come sistema di gioco, perché non ci siamo tenuti i vari Pestrin, Antonelli e compagnia invece di compiere l'ennesima rivoluzione estiva?'. La proposta di Sabatini? Concordo sull'importanza del progetto. Noi invochiamo l'arrivo di un Ferrero, ma da solo non basta: perché i soldi devi anche saperli incanalare in una struttura, in una società vera e forte. Infatti Cairo spesso afferma di aver messo tanti denari nel Torino ed è così: ma che cosa è stato costruito? Per quanto riguarda un pool di imprenditori, ho qualche dubbio: nelle squadre di calcio ci vuole sempre un capo, un project leader in grado di comandare. Cairo, ad esempio, non lo vedrei bene in un club con altri soci: è un imprenditore costruito sul modello Berlusconi. Sul 'ghe pensi mi'...".