TORINO, Dopo tanti anni molti granata nelle nazionali
Nell’immaginario collettivo, perché per ora sono pochissimi i tifosi del Torino che hanno avuto il privilegio di vederlo all’opera, Blerim Dzemaili è già un beniamino della gente granata. Sui siti internet dedicati al Toro i forumisti non hanno dubbi: il centrocampista svizzero cittadino del mondo (è nato in Macedonia, ha origini albanesi e il presidente Cairo lo ha prelevato dal Bolton, in Inghilterra) sarà una delle più belle sorprese stagionali. Le relazioni degli addetti ai lavori giustificano questo ottimismo, e l’entusiasmo è parimenti comprensibile giacché il tifoso del Toro - per cultura e forma mentis - ama donare incondizionata fiducia ai giovani. Un tempo accadeva per gli elementi del settore giovanile che approdavano in prima squadra: quell’orgoglio era l’ostentazione della propria specificità, quando il Toro era unanimemente conosciuto come una fabbrica di calciatori. Negli ultimi tribolati anni cimminelliani e a maggior ragione dopo il fallimento economico-sportivo del 2005, quello stesso affetto è stato trasferito tout court
ai giovani, indipendentemente dalle origini calcistiche. Il francese Malonga, lo scorso anno, è stato accolto e coccolato come se fosse da sempre un poulin del vivaio. E Dzemaili sarà ancor meglio riverito, giacché il suo impatto in prima squadra si prevede subito più incisivo.
TRASCINATORE Gli impegni con l’Under 21 della Svizzera gli hanno di fatto impedito di allenarsi con il Torino, tuttavia Dzemaili s’è distinto tra i migliori in campo nella partita vinta contro l’Olanda, martedì sera, nella sfida che ha eliminato i campioni europei in carica e portato i rossocrociati al barrage ad eliminazione diretta che determinerà le finaliste per l’Europeo Under 21. Dzemaili ha recuperato decine di palloni e giocato con la consueta intelligenza tecnico-tattica: sono del resto le doti che gli hanno permesso di imporsi come titolare a 17 anni, quando militava nello Zurigo. Un suo tiro a botta sicura, dagli undici metri, è stato miracolosamente deviato sulla traversa dal portiere olandese
Vermeer, però la vittoria è ugualmente giunta - malgrado un rigore fallito dal bresciano Zambrella - in virtù della rete segnata dal sampdoriano Ziegler.
Italiani in grande spolvero, dunque. Oggi i tifosi del Toro che si recheranno a Vercelli per assistere all’amichevole contro la Pro (ore 18) potranno subito battezzare dal vivo le qualità del centrocampista: De Biasi è orientato a farlo giocare sin dal primo minuto. Il tempo dirà qual è il ruolo che più gli si addice, perché Dzemaili può giocare con
Corini oppure nel ruolo del Genio, pur avendo altre caratteristiche. La sua qualità gli permette di assolvere ad entrambe le fasi di gioco e l’intelligenza tattica gli consente di adottare spesso la scelta giusta: privilegiando il tocco corto quando c’è da uscire dal pressing avversario con una giocata semplice, cucendo il gioco alla Zanetti; oppure ribaltando l’azione con la grande gittata del suo lancio, come sa fare Corini. In mezzo sempre tanto movimento, teso a recuperare palloni.
PROFILO INTERNAZIONALE Dzemaili con l’Under 21 svizzera, Saumel
in pianta stabile nella nazionale austriaca,
Abate attualmente estromesso dall’Under 21 azzurra solo a causa dello stiramento patito alle Olimpiadi. E
Malonga nella selezione Under 19 francese, malgrado i tecnici transalpini non amino molto convocare i ragazzi che hanno scelto di emigrare all’estero. Sono tutte medaglie, per il Toro: senza trascurare
Diana, che con Lippi può sperare di tornare a vestire l’azzurro (e difatti è già nella lista dei probabili-papabili). E Rosina e Sereni, che anelano per la medesima speranza. Avendo peraltro tutti i requisiti per crederci: mai mollare, allora.