Torino, Cairo e Vagnati al lavoro: per il calcio di Juric serve una netta rivoluzione
Alcuni tratti sono comuni, altri comportano una netta rivoluzione: l’approdo di Ivan Juric sotto la Mole cambierà inevitabilmente il Toro. Una certezza da cui ripartire, però, c’è e si tratta della difesa a tre. Da Mazzarri al croato, esclusa una brevissima parentesi di quartetto con Giampaolo che poi adattò le sue idee alla rosa a disposizione, nel pacchetto arretrato si proseguirà nel segno della continuità portata avanti anche durante i brevi interregni di Longo e Nicola. Lo stesso Juric è un appassionato di difesa a tre, uno schieramento che può favorire la permanenza di Izzo: si sono già incrociati a Genova, sponda rossoblu, e adesso si ritroveranno tra un mese abbondante, quando riprenderà la preparazione in vista del prossimo anno. E se Nkoulou ha già salutato, Buongiorno è in rampa di lancio per un ruolo da protagonista e Bremer, senza offerte monstre, rimarrà in granata. Servono innesti, è inevitabile, e uno potrebbe arrivare dalle terre di Juric: da via Arcivescovado sono in forte pressing su Mario Vuskovic, centrale classe 2001 dell’Hajduk Spalato. Per il croato serve un’offerta tra i quattro e i cinque milioni di euro, il presidente Cairo e il ds Vagnati sono al lavoro per centrare il primo colpo in entrata dell’estate.
Poi, sarà tutto da costruire, anche perché la linea a cinque del 3-5-2 verrà trasformata a quattro più due esterni offensivi. Una sorta di 3-4-3, o un più sofisticato 3-4-2-1, è questo il modulo utilizzato da Juric per far diventare l’Hellas Verona una delle sorprese delle ultime due stagioni, con un nono e un decimo posto. E, specialmente in attacco, il Toro non ha giocatori con quelle caratteristiche: come trequartista o esterno potrebbe agire Verdi, come prima punta Sanabria o Belotti in caso di permanenza, poi bisognerà cercare i giocatori giusti sul mercato. Uno rientrerà da Benevento ed è Iago Falque, ma a livello fisico sta cominciando a mostrare i segni dell’età che avanza. Ci sarebbero anche i canterani Edera e Millico, ma il primo starà fuori fino a dicembre e il secondo non ha trovato spazio nemmeno a Frosinone a causa di tanti guai fisici.
Corsa e grinta, ecco il calcio di Juric, pronto a sbarcare nella squadra che corre meno di tutta la serie A. Anche su questo servirà una rivoluzione: il suo Verona era nono, i granata ventesimi, per stare dietro al croato bisogna fare tanti chilometri. Già un anno fa, da via Arcivescovado commisero il gravissimo errore di consegnare al nuovo allenatore, Giampaolo, una squadra non costruita per lui ma con tanti rattoppi, e i risultati si videro. Ora è fondamentale cominciare subito, il taglio con il passato dovrà essere inevitabilmente netto.