Torino-Brescia, l'impatto degli ex

La sfida di questa sera all'Olimpico di Torino vede anche scontri incrociati tra ex. Nel Torino ci sono Barusso, Salgado, Scaglia e Zoboli, con quest'ultimo che difficilmente potrà essere tra i titolari perchè non è al meglio della forma dopo l'infortunio. Scaglia e Salgado invece dovrebbero esserci e c'è anche qualche opportunità per Barusso. Il cileno quando è stato impiegato da Colantuono, assente in precedenza per tanti guai, come l'infortunio prima e il terremoto in Cile dopo, ha dimostrato di avere delle buone caratteristiche per fare da spalla a Bianchi, ma nelle ultime partite disputate non ha fatto vedere molto ma, visto che difficilmente il mister inserirà Arma al suo posto, il cileno potrà essere una pedina importante contro la sua ex squadra. Le attenzioni però sono tutte per Scaglia che a Torino è esploso a buoni livelli. Il laterale ha subito specificato che lui ha sempre giocato così, ma che probabilmente qualcuno non l'ha considerato a dovere in precedenza. Il giocatore, nativo di Chiari (Bs), sarà quasi sicuramente ancora il protagonista, così come lo è stato contro il Sassuolo. Giocando bene c'è però il rischio che il Brescia ci ripensi e se lo riprenda, perchè al Toro è solo in prestito. Poi c'è Barusso, il quale quando arrivò a Torino fece capire che a Brescia non stava benissimo, che in riva al Po si era subito integrato con i compagni, che considerava fratelli.
Ma attenzione perchè dall'altra parte ci sono Saumel e Possanzini. Il primo è partito in sordina quando arrivò dal Torino a gennaio, ma è stato uno dei migliori nella doppia sfida contro il Cittadella, segno che è diventato una pedina importante per Iachini. Possanzini è l'uomo che Colantuono teme di più, confermato ieri in conferenza stampa. L'attaccante e capitano del Brescia, classe '76, nel Torino non ha una presenza nel campionato in cui fece parte dell'organico, stagione '94/95, ma è cresciuto nel vivaio granata, prima alla scuola calcio di Gabetto, poi con la Primavera granata dove conquistò il Torneo di Viareggio nel '95. Uno dei tanti errori delle passate dirigenze, perchè ovunque è andato ha sempre fatto la differenza, per la sua velocità nel farsi trovare in area avversaria e per come sa essere ovunque a tutto campo. A parte Caracciolo, Possanzini dovrà avere un trattamento di massima attenzione da parte della difesa granata, lasciarlo scappare potrebbero essere guai.
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