Torino, Beretta doppia sfida da Toro
Zero vittoria, per dirla alla Mourinho. Sabato decisivo, Salento di fuoco, Cairo trema: Beretta sfida il tabù del cambio di allenatore. Se la sfida del Torino contro il Gallipoli è una novità assoluta - come il confronto tra il neo tecnico granata e Giannini - il milanese allo stadio Via del Mare - dov’è in programma la partita: l’impianto di Gallipoli, il Bianco, non è omologato per la serie B - giocherà anche contro la recente storia del Toro.
Quella che, negli ultimi tempi, ha sempre detto male alla “prima” del nuovo allenatore. Partenza falsa, zoppa, negativa. In una parola: sconfitta. E’ accaduto in passato con tempismo svizzero: sempre. Non solo nlla scorsa stagione, la peggiore della gestione dell’editore alessandrino.
Novellino, appena subentrato a De Biasi alla sedicesima giornata dopo il 4-1 subito in casa dalla Fiorentina, all’esordio fu addirittura travolto a Bologna: 5-2, dopo aver chiuso il primo tempo in vantaggio 1-0. Al dall’Ara successe di tutto, non ultime l’espulsione di Pratali e le papere di Sereni. La stessa maledizione toccò a Camolese qualche mese più tardi, chiamato da Foschi dopo il 3-1 subito all’Olimpico dalla Sampdoria di Cassano e Pazzini. Il sanmaurese fece meglio del collega: a Palermo finì solo 1-0 per i padroni di casa.
La stessa storia nel campionato 2007-08. Ancora De Biasi, ancora Novellino: il primo subentrò al secondo alla quint’ultima giornata, dopo che il perugino perse - anche la faccia, quella volta - per 3-0 dal Genoa a Marassi. La domenica successiva in casa si presentò l’Inter: 0-1, urlo di Cruz. Beretta insegue De Biasi. Nella prima stagione in A di Cairo, il veneto, sostituito tre giorni prima dell’inizio di campionato da Zaccheroni, si prese la rivincita sul collega romagnolo battendo alla ventiseiesima giornata il Cagliari 1-0: sette giorni prima, il Torino era franato nella tana del Chievo, 0-3. In B, ancora un precedente sinistro, ma benaugurante, nove anni fa. Dopo il crollo a Piacenza per 3-1 all’ottava giornata, Simoni fu esonerato per Camolese, che subito dopo perse 2-1 in casa del Cittadella. Poi, però, arrivò la cavalcata inarrestabile che permise al Torino di vincere il torneo e festeggiare il ritorno in A con due giornate d’anticipo. Miracolo. Impresa. La si chiami come si vuole: Beretta è appena arrivato, ma non può sbagliare. Tutto e subito, è lo strano destino dei subentrati.