Tifo diviso e 73 giorni senza vittorie: il Torino all'esame Grande Torino
E oggi sono 73 giorni. Tanto quanto è passato dall’ultima festa di Belotti e compagni all’Olimpico Grande Torino: il Gallo regalò il successo in rimonta contro il Milan con una doppietta nel giro di quattro minuti, era il 26 settembre. Poi, dopo gli applausi di consolazione per il pareggio contro il Napoli e la sconfitta nel derby contro la Juve, sono stati soltanto fischi più o meno pesanti. E domani si tornerà nel teatro del tracollo subìto dall’Inter, con squadra, presidente e allenatore pesantemente contestati per lo 0-3 firmato Martinez, De Vrij e Lukaku. Oltre alla contestazione, al Grande Torino si sono vissuti momenti di paura con le follie ultras che si sono scatenate in curva Primavera nel pre-partita di due sabati fa contro i nerazzurri e nella sfida di inizio ottobre contro il Napoli. Oggi, se non altro, il rischio è scongiurato: ma non per questo il clima sarà più disteso.
Sciopero condiviso - Perché se è vero che le tifoserie di Toro e Fiorentina sono gemellate, d’altra parte la curva sud dello stadio rischia di presentarsi con tanti buchi. E’ previsto lo sciopero del tifo in Primavera, e visti gli ottimi rapporti con alcuni club viola, anche chi arriverà da Firenze resterà fuori dall’impianto. si legge in un comunicato diramato dalla Curva Fiesole, il settore del Franchi più caldo. E se in Primavera la situazione è particolarmente bollente, anche in Maratona non è molto più tranquilla. Riecheggiano ancora i cori contro la squadra, contro il presidente Cairo e contro l’allenatore Mazzarri che si levarono forti e chiari nel finale della sfida contro l’Inter. Tutti si aspettano una reazione da parte della squadra, che pur essendo reduce da due vittorie esterne consecutive (Brescia e Genova contro i rossoblù) continua a non convincere.
Voltare pagina - Il Grande Torino, infatti, è quasi diventato un tabù. Appena due vittorie in sette apparizioni casalinghe, soltanto sei reti segnate con l’ultima distante più di un mese (Toro-Cagliari 1-1 dello scorso 27 ottobre), ben nove i gol subiti. E poi c’è la media punti, ai limiti del terrificante: appena 1,14 a partita, peggio hanno fatto soltanto Genoa, Lecce e Brescia, con i pugliesi e i lombardi che non hanno ancora trovato il successo tra le mura amiche. C’è bisogno di una svolta, anche e soprattutto al Grande Torino, l’anno scorso diventato un fortino tanto che Belotti e compagni centrarono il quinto miglior rendimento interno. Oggi non è così: e la piazza è pronta ad esplodere nel caso di un ennesimo passo falso.