Rubin vs Del Piero, un altro derby tra vecchie e nuove leve
Da una parte un “vecchio” senza tempo, dall’altra un giovane con tanto tempo davanti. Juve-Torino si può leggere anche come sfida generazionale tra un giocatore che ha fatto la storia bianconera e uno che spera di entrare in quella granata. Parliamo di Alex Del Piero e Matteo Rubin dall’altra. Quasi 34 anni per il primo, con 564 presenze e 246 gol con la Juve; appena 21 per il secondo, con poco più di un campionato con la maglia del Toro sulle spalle. Insomma, la storia contro il futuro.
Cominciamo da Alex, se non altro per rispetto alla sua età. Intendiamoci, il capitano bianconero ha appena 33 anni (ne farà 34 il 9 novembre), ma è da talmente tanto tempo alla Juve - l’esordio risale addirittura al 12 settembre 1993 - che sembra molto più vecchio. Eppure è ancora tra i trascinatori della squadra - vedi il gol dell’1-0 in Champions contro il Real Madrid - e non sembra intenzionato ad abdicare in tempi brevi. Non è ancora al massimo della forma, ma in una squadra che perde i pezzi con una regolarità impressionante, è uno dei pochi che sembra a posto fisicamente. Merito anche di un’attenta autogestione, con collaboratori esterni che lo aiutano nel lavoro. Un modello che anche altri giocatori juventini adesso pensano di seguire. I risultati, del resto, parlano per lui: capocannoniere in serie B due anni fa, capocannoniere in A l’anno scorso.
Passiamo a Rubin. Con una premessa: impossibile paragonarlo a Del Piero. Non solo perché gioca in difesa, ma anche perché prima di poter essere messo a confronto con uno come Alex di strada deve farne parecchia. Ieri il gioiellino granata è stato protagonista, insieme con un mito come Felice Pulici, di una serata organizzata dal Toro Club Valtriversa, che lo ha premiato come miglior giovane granata della scorsa stagione. Rubin, per sua fortuna, non ha ricevuto la solita coppetta o targa ricordo, ma ben 12 litri di nebbiolo, che ha promesso di bere insieme con i compagni se il Toro vincerà il derby. i compagni». Di fronte alle intimazioni di Pulici («Caro Matteo, dovrete sapere che sabato non dovete guardare in faccia nessuno, non dovrete avere mai paura. Il Toro non ha mai paura») Rubin non si è tirato indietro: «I suoi consigli sono giustissimi - ha detto -. Lo prometto anche a lei: daremo il massimo di sicuro. E le ginocchia non ci balleranno».