Rosina e Bianchi fuori contro l'Atalanta

28.10.2008 20:14 di  Marina Beccuti   vedi letture
Fonte: stampa.it
Rosina e Bianchi fuori contro l'Atalanta
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Fuori Rosina e Bianchi, dentro Amoruso e Stellone. La figuraccia nel derby fa rotolare le prime teste nel Torino e, grazie alla sfida di mercoledì sera che offre l'occasione di varare un mini turn over, Gianni De Biasi è pronto a rilanciare il suo 4-3-2-1 col bomber più prolifico ad affiancare lo scatenato Abate ed un antico amuleto al centro dell'attacco.

Roberto Stellone, ultimo rappresentante della «vecchia guardia», viene così rispolverato dal tecnico granata per battere l'Atalanta e salvare la sua panchina. Novellino e Donadoni incombono sempre più su GDB e la scelta di far fuori il capitano e l'attaccante più costoso dell'era Cairo si accompagna alla volontà di dare una scossa alla squadra. «Chi sbaglia paga», sembra essere il messaggio da lanciare alla piazza in fermento. Le porte chiuse di ieri alla Sisport, bissate oggi per la rifinitura, hanno evitato possibili contestazioni e permesso di provare la nuova soluzione offensiva.

De Biasi studia anche una difesa con Rubin terzino sinistro ed un centrocampo con Dzemaili in cabina di regia. La coppia centrale sarà invece composta da Pratali e Natali. «Ci vuole orgoglio e dignità personale per uscire da questo momento - spiega Natali, cresciuto nell'Atalanta - ma non siamo rassegnati. Non ci sono leader, siamo tutti importanti e tutti decisivi. Solo che finora abbiamo fatto il compitino, se si fosse fatto il compito vero i risultati sarebbero diversi». A partire dalla sfida con la Juve: una grande occasione persa: «Io non so cosa significhi giocare da Toro - risponde Natali - e non per questo si può pensare che giocare da Toro voglia dire essere macellai. Siamo arrabbiati perché potevamo fare di più, ma non possiamo pensare di vergognarci perché non li abbiamo battuti». Natali evita proclami alla vigilia di una partita decisiva per De Biasi. «Normale che dipenda da noi il suo destino - commenta -, ma giochiamo per salvare noi stessi. La salvezza del tecnico viene di conseguenza, anche se si sa che nel calcio è l'allenatore a pagare per primo».

 

Gianluca Oddenino