Quagliarella: "Il fallimento fu il momento più triste della mia carriera"

09.08.2014 15:00 di  Matteo Maero  Twitter:    vedi letture
Quagliarella: "Il fallimento fu il momento più triste della mia carriera"
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Lunga intervista rilasciata da Fabio Quagliarella ai microfoni di Tuttosport. Il neo-acquisto granata ha parlato a 360° del suo passato e del suo presente granata. «E’ stato pazzesco, sono davvero tornato a casa. - sottolinea il numero 27 riguardo al suo esordio - Un’ovazione così è da pelle d’oca, sarà uno dei ricordi che mi porterò sempre dentro. Il rischio di un’accoglienza fredda c’era, ma io mi sono sempre comportato da professionista. I tifosi hanno capito la mia voglia di Toro, sono meravigliosi. Non lo dico per fare il lecchino: è così, non lo scopro certamente io. Ho trovato i tifosi con la stessa passione, l’amore non si è mai perso per strada».

Quagliarella spiega la scelta del Torino: «Per me il Toro è una grande squadra. E’ una maglia che pesa. E’ la squadra che mi ha voluto di più: mi voleva a tutti i costi e l’insistenza del Toro nelle scorse settimane ha fatto la differenza. Conoscendo l’ambiente, conoscendo i tifosi, non ho avuto dubbi: adoro le piazze calde, passionali. Quando scendi in campo e hai un pubblico così ti senti un giocatore. Poi sono undici anni che sono a Torino, non ho dovuto nemmeno traslocare. A cosa puntiamo? Sono arrivato da 15 giorni quindi non è semplice rispondere. Attorno a me vedo una società solida e organizzata, vedo la giusta ambizione. Il presidente è ambizioso: aveva un tetto di ingaggi, adesso lo ha ulteriormente alzato, questo significa che punta sempre più in alto. Ci vogliamo migliorare. Poi è normale che serva tempo: non dimentichiamoci che il patron ha preso un club dal fallimento e l’ha portato in Europa». 

Poi, un pensiero alla nefasta estate 2005 e all'attualità europea: «Ci dicevano: tre giorni e arrivano le fidejussioni... Poi sappiamo tutti come è andata. E’ stato il momento più triste della mia carriera, mentre la notte di Europa League è una pagina stupenda. Il nuvo esordio? Ero emozionato, sentivo il boato, mi sono fatto l’in bocca al lupo da solo». 


Infine, un pensiero sul suo primo esordio: «Ero un ragazzino, mi aveva messo a marcare Rastelli contro il Piacenza. Ho corso come un pazzo: dovevo attaccare e pure difendere, a fine partita non capivo più nulla dalla stanchezza...».