Pietro Lo Monaco "Non esiste nessuno schema pantaloncini"

04.12.2008 14:57 di  Raffaella Bon   vedi letture

Parla del Milan, punzecchia Mourinho e consiglia la Fiorentina. C'è anche questo nell'intervista esclusiva che il direttore sportivo del Catania Pietro Lo Monaco rilascia quest'oggi in esclusiva ai microfoni di Tuttomercatoweb. Tante idee e una sola, grande, certezza: il Catania va bene così com'è.

Che partita sarà quella contro il Milan?
"Noi affrontiamo un avversario fortissimo, tra i migliori in Europa, che senz'altro avrà il dente avvelenato. Dobbiamo lavorare sodo cercando di vendere cara la pelle. Il divario tra noi e loro c'è, ed è netto".

Si è parlato tanto dello schema dei pantaloncini utilizzato da Plasmati
"Non è vero, è una fesseria inventata dai media, a causa della pochezza di idee dei pantaloncini. Si è trattato di un gesto del tutto casuale".

Crede che il Milan sia all'altezza di competere con l'Inter?
"Senza dubbio sì, e lo ha già dimostrato. Nello scontro diretto l'hanno dimostrato, assieme alla Juve si contenderanno lo scudetto. Anche se io penso che l'Inter sia la squadra più forte d'Europa".

Come vanno i suoi rapporti con Mourinho?
"Non mi devo riappacificare. Ci siamo detti quello che dovevamo dirci, e non ho assolutamente niente da dire sul suo personaggio, c'è già chi ne parla a sufficienza".

E' d'accordo con lui quando parla di un calcio italiano poco apprezzato all'estero?
"E' una delle tante fesserie che ha detto da quando è in Italia. Gli piace provocare sensazione e questa è una frase a sensazione. Il nostro è un calcio seguitissimo in tutti i paesi, si è trattato solo dell'ennesima provocazione".

Cosa pensa dell'esplosione di Ronaldinho?
"Può ancora migliorare ed arrivare ai suoi standard, ma ci è molto vicino. Dà gioia a chi ama il calcio vederlo recuperato, è un giocatore grandissimo".

E' plausibile uno scambio tra Dica e Dubarbier a gennaio?
"Se il Cluj vuole Dica sa quanto costa non deve fare altro che sedersi e discutere con noi. Dubarbier non so nemmeno chi sia".

A Firenze non si è ancora visto il Vargas della scorsa stagione. Cosa è cambiato?
"E' un giocatore ancora in via di formazione, va gestito. Chi ha pensato che fosse un giocatore già definito dovrà rivedere il suo pensiero. Ha bisogno di essere guidato, ma sono fiducioso che grazie all'ambiente e alla guida tecnica di cui dispone farà vedere il suo valore. Il problema è nella testa del giocatore. Il problema è solo lui, sta a lui dimostrare le capacità e la professionalità che ha".

Si muoverà qualcosa a gennaio per il Catania?
"Abbiamo un organico già definito e andremo avanti così".